Le auto elettriche potrebbero acuire la crisi profondissima di un industria già in affanno. Ecco i rischi della transizione elettrica.
Gli europei si stanno rifiutando di comprare auto elettriche. Mettiamo da parte i Paesi del Nord Europa che insieme non fanno la popolazione del Sud Italia, ma la stragrande maggioranza delle Nazioni dell’UE, dopo un hype iniziale, hanno cominciato a guardare con sospetto la costosissima tecnologia alla spina. A differenza della Germania, in Italia, non è nemmeno sorta una rete infrastrutturale di ricarica di alto livello.
La Commissione europea continua a spingere il mercato delle auto a pila, senza badare alle reali esigenze della popolazione. Il divieto di vendita dei motori termici, ibridi compresi, tra 10 anni rischia di spaccare in due il Vecchio Continente. Già ci sono enormi differenze tra i Paesi sul piano economico, ma la strada che si sta prospettando metterà in ginocchio il Belpaese, la Grecia, la Spagna e altre Nazioni. Il motivo? Si creerà l’effetto Havana, proprio come a Cuba, con una stragrande maggioranza di vecchi veicoli inquinanti e una piccola minoranza che avrà la possibilità di acquistare una costosa auto a zero emissioni.
Arrivati al 2025 le EV avrebbero dovuto costare molto meno. Ola Källenius, amministratore delegato di Mercedes-Benz e presidente dell’ACEA (l’associazione europea dei costruttori), in una recente intervista concessa al The Economist ha spiegato il suo punto di vista. “Se l’Europa vieta troppo in fretta i motori termici, milioni di automobilisti continueranno a utilizzare vecchi veicoli inquinanti, con gravi conseguenze per il clima, l’occupazione e la prosperità”, ha annunciato il manager della Mercedes che è convinto che si avrà un’immagine in strada simile a Cuba.
La visione di Källenius della Mercedes
Il tanto atteso boom di EV non si è verificato, le vendite si sono attestate intorno al 15% del mercato europeo, ben distanti dal 50% ipotizzato solo pochi anni fa. “Il contesto economico si è deteriorato. Le misure annunciate per il 2027 saranno utili, ma non basteranno a correggere la rotta”, ha affermato Källenius.
Il CEO tedesco ha annunciato: “Oltre il 40% dei fornitori europei è a rischio di redditività. Queste misure rischiano di scoraggiare gli investimenti nella transizione ecologica. L’Europa deve rafforzare la sua competitività, ad esempio con una vera Unione dei Mercati dei Capitali”. Il rischio è affidare l’intero business a realtà asiatiche. Per Mercedes l’obiettivo sarà quello di creare più motori per dare ampia scelta agli appassionati di auto nei prossimi anni, senza limitazioni.