Il Governo Meloni ha trovato una intesa con il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in merito ai dazi che stavano condizionando la nostra impresa.
Dopo giorni di trattative e rumor su un compromesso tra la Meloni e il tycoon newyorkese è arrivata l’ufficialità. “Ce l’abbiamo fatta, è l’accordo più importante di sempre”, sono le parole di chi ha raggiunto l’obiettivo, aprendo un nuovo corso. L’intesa tra la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e il presidente americano Donald Trump ha portato a un risultato storico e di portata colossale.
Dalla Casa Bianca fanno sapere che “grazie a una leadership decisa e a un impegno incrollabile verso i lavoratori americani, il presidente Trump ha concluso un nuovo accordo che posiziona gli Stati Uniti come principale destinazione mondiale per investimenti, innovazione e manifattura avanzata”. Gli Stati Uniti sono tornati competitivi con una politica protezionista che potrà anche non piacere, ma sta dando i suoi frutti in tempi record.
La tariffa base dei dazi Usa per l’Ue ora è stata concordata al 15%. “È un buon accordo. Sono state trattative difficili, lo sapevo dall’inizio ed è stato davvero molto difficile, ma siamo giunti a una buona conclusione”, ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Trump ha veramente vinto su tutta la linea.
La reazione del Governo italiano
La premier Meloni ha annunciato: “Giudico positivamente il fatto che si sia raggiunto un accordo, ho sempre pensato e continuo a pensare che un’escalation commerciale tra Europa e Stati Uniti avrebbe avuto conseguenze imprevedibili e potenzialmente devastanti“. Dalla Francia François Bayrou ha lamentato “un giorno buio” per l’Europa che “decide di sottomettersi“. L’intera economica del Vecchio Continente subirà un contraccolpo, ma inferiore rispetto alle attese e le pretese dei mesi precedenti.
Secondo quanto previsto, “l’Ue effettuerà 600 miliardi di investimenti negli Usa e ci acquisterà 750 miliardi di energia“, ha analizzato un soddisfatto Donald Trump. Per l’Europa, ha assicurato von der Leyen, il segnale è positivo, “Non dimentichiamo da dove siamo partiti”, ha spiegato la presidente dell’Ue. Il 15% riguarderà anche i semiconduttori e il farmaceutico. Il settore auto “oggi deve pagare il 27,5% di dazi. Sono il 25% più 2,5%. Da quel livello siamo scesi al 15%” che “non è da sottovalutare, ma è il massimo che siamo riusciti a ottenere“, ha commentato la Von der Leyen.