I vertici della Commissione europea si sono resi conti che imporre la sola vendita di auto elettriche tra 10 anni è una missione impossibile.
Il raggiungimento degli obiettivi promossi dal Fit for 55 comporta, a partire dal 2035, l’impossibilità di produrre e vendere auto o furgoni dotati di motori termici alimentati a diesel e benzina, ibridi compresi. Una decisione che già aveva fatto storcere il naso ai puristi anni fa. Il provvedimento europeo, entrato in vigore nell’aprile 2023, permette l’immissione nel mercato esclusivamente di auto nuove a emissioni zero. In sostanza tra 10 anni solo auto elettriche o dotate di altre tecnologie che consentono di azzerare le emissioni potranno essere immesse sul mercato. Questo non vuol dire che chi ha comprato un’auto termica non potrà più circolare tra 10 anni, ma progressivamente l’idea era quella di limitare sempre più le vetture con motori a combustione interna.
Va detto che il provvedimento non prevede esplicitamente il passaggio obbligatorio alle auto elettriche nel 2035, ma lo stop ai carburanti inquinanti. Quindi le case costruttrici stanno cercando delle strade alternative, anche perchè le EV non hanno convinto gli automobilisti. Si tratta di vetture pesanti e che non esprimono piacere di guida. Grazie alle nuove tecnologie, entro il 2035, potrebbero essere introdotti i nuovi e-fuel (carburanti green) a emissioni zero. Una soluzione molto più facile e che di fatto stroncherebbe la tecnologia alla spina.
I produttori di auto hanno spinto affinchè le EV potessero essere una valida alternativa. Miliardi investiti per un buco nell’acqua? Di fatto, dando anche uno sguardo ai numeri di vendita impietosi delle auto elettriche in Italia, non ci sarebbero i presupposti per il sorgere di una fitta rete di colonnine di ricarica su tutto il territorio. Il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050 appare sempre più un miraggio.
La strada alternativa all’elettrico
Le auto a benzina e diesel rappresentano ancora il 37,8% del mercato, mentre i veicoli ibridi, in cui fanno parte HEV, MHEV e PHEV, occupano una fetta di mercato del 43%. In Italia e Francia si è registrato un calo di richiesta di auto elettriche. Solo in Germania, Belgio e Paesi Bassi c’è stata una impennata di vendite di EV. Tanto dipenderà dal lancio di nuove tecnologie.
L’arrivo delle batterie a stato solido e delle colonnine di ricarica ultra-veloci, già usate in Paesi come la Cina con potenze superiori a 1.000 kW, potrebbero spingere una parte di automobilisti a scegliere EV. Alle nostre latitudini è più probabile che vi sia il boom dei carburanti sintetici compatibili con motori termici. Conseguentemente la vendita di veicoli a combustione con alimentazione alternativa.