Elkann snobba l’Italia e spinge Stellantis altrove: c’è una motivazione particolare alle spalle

Per rialzare la testa in un mercato sempre più competitivo il Gruppo Stellantis avrebbe scelto il Paese Nord Africano.

Il Gruppo Stellantis sta attraversando da circa due anni una crisi aziendale senza precedenti, per fronteggiare alle perdite (anche il primo semestre del 2025 è in negativo), sta mettendo in campo strategie e joint venture, che dovrebbero secondo la famiglia Agnelli e il nuovo CEO, il campano Filosa, risollevare le sorti del Gruppo che naviga a vista fra le tempestose acque del mercato globale.

L’amicizia tra John Elkann e il re del Marocco
L’amicizia tra John Elkann (Ansa) Derapate.it

La scelta ultima, vale a dire spostare la produzione in Marocco, a Kenitra, di svariati modelli di auto, sono l’opportunità di un notevole risparmio sia sul piano fiscale che in termini di mano d’opera grazie anche all’amicizia stretta tra Elkann e il Re del Marocco. Muhammad VI del Marocco, sovrano è appartenente alla dinastia alawide ed è salito al trono il 30 luglio 1999, succedendo a suo padre, il Re Hassan II. Ha un fratello minore, il principe Mulay Rachid, e 3 sorelle: Lalla Meryem, Lalla Asma e Lalla Hasna.

È reputato un “modernizzatore”. Muhammad VI è laureato in giurisprudenza all’Università Mohammed V di Rabat, nel 1985. Ha poi conseguito il dottorato all’Università di Nizza-Sophia Antipolis con una dissertazione dal titolo “Cooperazione tra la Comunità Europea e il Maghreb”. Già a partire dagli anni settanta aveva cominciato a sostituire suo padre nei viaggi ufficiali all’estero in qualità di principe ereditario.

L’amicizia tra John Elkann e il re del Marocco

Nel suo regno Muhammad VI è rimasto fedele a una linea politica più moderata rispetto a quella di suo padre. Si è impegnato per risolvere i problemi che affliggono il suo Paese, come la povertà e la corruzione. Del pari ha garantito di voler migliorare la situazione economica e quella dei diritti umani. Successivamente ha quindi decretato la fine del regime poliziesco ereditato dal padre. Politicamente ha aperto al dialogo con l’opposizione, liberando numerosi prigionieri politici e richiamando dall’esilio diversi dissidenti politici. Ed è proprio in Marocco che Stellantis ha annunciato di voler investire 1,2 miliardi di euro, per portare la produzione a 530mila veicoli circa.

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John Elkann (ANSA) – Derapate.it

A Kenitra, a parte la Peugeot 208, si producono i quadricicli Fiat Topolino, Citroen Ami e Opel Rocks, oltre a una nuova famiglia di motori ibridi. All’orizzonte la delocalizzazione degli stabilimenti italiani. Il governo marocchino ha garantito l’esenzione dell’imposta sulle società per cinque anni (e successivamente riduzione all’8,75% per vent’anni) e l’esenzione dei dazi doganali (peraltro, dopo l’accordo USA-Giappone sui dazi, vola l’automotive: Stellantis, attorno alle 12.40 a Piazza Affari segna un incredibile +7,25%). Un buon affare per Stellantis e la possibilità per il re di modernizzare il Marocco in un colpo solo. Queste sono le ragioni alla base dell’accordo, oltre all’amicizia storica con la famiglia Agnelli.

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