Stellantis continua a far discutere e non poco in Italia, ed ora c’è di mezzo la possibile cessione di una storica azienda del nostro paese. Ecco cosa sta bollendo in pentola.
Negli ultimi giorni, Stellantis ha preso delle decisioni non certo favorevoli all’industria automobilistica italiana, tanto a livello locale quanto nazionale. Il Plant di Cassino è stato fermato anche negli ultimi giorni di luglio, ed è probabile che riapra solo a settembre, peggiorando ulteriormente la situazione economico-lavorativa dei lavoratori. La produzione di modelli come l’Alfa Romeo Giulia e Stelvio, così come della Maserati Grecale, è ai minimi storici, ed il gruppo ha preso decisioni forti in tal senso.
A ciò si aggiungono anche le voci relative alla possibile vendita di uno storico marchio italiano, un vero e proprio colosso per quello che riguarda la produzione dei veicoli commerciali ed industriali. Stellantis, Exor in particolare, starebbero trattando la vendita di Iveco a Tata Motors, noto gruppo automobilistico indiano. Dopo le voci di questi giorni, che si fanno sempre più insistenti, il Governo ha deciso di mandare un segnale, intervenendo sul tema del momento.
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Tata Motors vuole acquistare da Exor, la holding finanziaria che gestisce, tra le altre, anche Ferrari e Stellantis, il brand Iveco, e pare che gli indiani facciano davvero sul serio. Su questo tema è intervenuto in queste ore Adolfo Urso, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ah reso nota la posizione del Governo, il quale sta monitorando attentamente la situazione: “Abbiamo accolto la sollecitazione delle forze sindacali convocando una riunione al ministero per il 31 di luglio, così da monitorare lo sviluppo ed eventualmente predisporre degli interventi“.
Urso ha dunque annunciato una riunione che è imminente, aggiungendo, nelle dichiarazioni riportate da “ANSA“, quanto segue: “Iveco Group è una società quotata, soggetta a regole stringenti in materia di comunicazione al mercato. Abbiamo un dialogo costante e proficuo da sempre su varie tematiche con il gruppo Iveco. Sosteniamo con convinzione investimenti esterni di qualità, ma la nostra tecnologia deve essere sempre tutelata. Ciò aveva anche per la produzione, l’occupazione la filiera intera della componentistica del nostro paese“.
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