Valentino Rossi ha scritto la storia della MotoGP, e quasi tutti, nel paddock, avrebbero voluto lavorare con lui. Ora però emerge un aneddoto da parte di uno dei membri più amati della storia della top class.
Sono trascorsi quasi quattro anni dal suo ritiro, ma Valentino Rossi continua ad essere amato ed idolatrato da milioni di fan in giro per il mondo. Se la MotoGP è divenuta uno sport popolare dagli anni Duemila in poi, lo si deve al suo personaggio, tanto amato quanto anche criticato da una parte di appassionati. Il pilota di Tavullia ha portato a casa la bellezza di nove titoli iridati, a cui si aggiungono anche ben 115 vittorie di tappa.
In pochi possono vantare un palmarès tanto ampio, ma ora il “Dottore” ha intenzione di ampliarlo. Dal 2022 è protagonista del mondo delle gare GT, in cui è attivo con la BMW. Poche settimane fa ha disputato la sua seconda 24 ore di Le Mans in classe LM GT3 con la M4 GT3 del team WRT, ma è stato costretto al ritiro da un problema tecnico mentre era in lotta per la vittoria della sua categoria. Valentino Rossi, dunque, non si arrende all’incedere del tempo, e siamo certi che si toglierà tante altre soddisfazioni anche nel mondo delle quattro ruote, in cui ha intenzione di restare ancora a lungo.
Valentino Rossi, il rifiuto di Carlo Pernat a fargli da manager
In una recente intervista riportata da “FanPage.it“, Carlo Pernat ha ricordato di aver rifiutato il ruolo di manager di Valentino Rossi: “Non ho grandi rimpianti in merito alla mia carriera, anche se, a pensarci bene, forse uno c’è, a proposito di occasioni e di grandi piloti. Ricordo che rifiutati di diventare il manager di Valentino. Perché lo feci? A quel tempo, ero un dirigente importanti in Aprilia, ed ancora non avevo iniziato la mia seconda vita come manager. Quando Vale me lo chiese era la fine degli anni Novanta, lui era già un enorme talento“.

Valentino Rossi aveva già vinto nelle classi minori ed era pronto per il grande salto in top class, ma Pernat ha sottolineato come non fosse ancora quel portento anche sul fronte mediatico, che ha portato la MotoGP a diventare uno sport popolare come noi tutti lo conosciamo oggi: “Lui era fortissimo già a quel tempo, ma non era ancora il fenomeno mediatico che sarebbe poi diventato famoso negli anni seguenti. Pensate voi che coppia potevamo essere, io e lui insieme“.