La Ferrari è gestita direttamente da John Elkann, presidente e CEO di Exor, che è la proprietaria della casa di Maranello. Ora c’è una notizia che può sconvolgere il futuro della casa italiana.
John Elkann ha assunto la presidenza della Ferrari nella seconda metà del 2018, a seguito della scomparsa di Sergio Marchionne, l’ultimo, grande appassionato e con a cuore la Scuderia modenese che milita in F1 prima del baratro degli ultimi anni. A fronte di deludenti risultati nel Circus, sotto la gestione di John sono arrivate tre vittorie alla 24 ore di Le Mans, senza dimenticare l’impressionante aumento delle vendite e dei fatturati dei tempi recenti.
Dunque, gli affari vanno a gonfie vele per la Ferrari, e c’è da dire che il senso del business non manca sicuramente al plurimiliardario Elkann, che è sempre a caccia di nuovi colpacci. Qualche tempo fa, il presidente, in qualità di CEO di Exor, ha annunciato la vendita di una parte del Cavallino, incassando un’enorme quantità di denaro. Andiamo a scoprire i particolari che si celano dietro l’ultima mossa del rampollo di casa Agnelli.
Ancora una volta, Exor ha fatto cassa con la vendita di azioni Ferrari, ed ha reso nota la vendita di una quota del 4% del Cavallino, incassando 3 miliardi di euro. La mossa a sorpresa, avvenuta da poco, ha spiazzato il mercato, e la holding della famiglia Agnelli ha fatto sapere che ha intenzione di vendere circa 7 milioni di azioni ordinarie detenute in Ferrari N.V., mediante un’offerta di accelerated bookbuild, rivolta a degli investitori istituzionali. Al momento, Exor detiene il 24,84% della casa di Maranello, per un totale del 36,69% dei diritti di voto. La cessione dei titoli in questione porterà la società della famiglia torinese a tenere il 20,8% del capitale, pari al 30% di aventi diritto di voto di Ferrari.
In base alla nota pubblicata da Exor, la volontà è quella di ridurre la concentrazione del portafoglio dell’azienda e permetterà una significativa acquisizione, nel caso in cui si dovessero palesare delle occasioni vantaggiose. La buona parte dell’assegno di 3 miliardi che è stato incassato dalla vendita è già impegnato, almeno per una parte. Exor vuole infatti sfruttare parte dei proventi per il lancio di un nuovo programma di buyback da un miliardo di euro. I restanti due miliardi di euro saranno invece utilizzati per ulteriori nuove acquisizioni. Insomma, dietro c’è un piano ben preciso.
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