Il Deus ex Machina dei trionfi della Casa di Borgo Panigale guadagna una cifra annuale pazzesca. I trionfi in pista della Ducati giustificano ampiamento lo stipendio di Dall’Igna.
Vi sono uomini che sono destinati a grandi destini. Luigi Dall’Igna ha scritto pagine indelebili della MotoGP, diventando uno dei tecnici più noti al mondo. Il veneto si è laureato in ingegneria meccanica presso l’Università degli Studi di Padova nel 1991, con una tesi su un telaio monoscocca in carbonio, destinato all’allora Gruppo C. Il suo desiderio era quello di lavorare nel Motorsport e, agli inizi degli anni ’90, venne selezionato dall’Aprilia Racing.
Nella sua prima esperienza con la Casa di Noale, Dall’Igna si concentrò sulla progettazione di motori Rotax. Per la prima volta in Aprilia vennero sviluppati internamente dei motori da competizione, dapprima da 250cc e in seguito da 125cc. Dall’Igna seguì anche il progetto RS Cube, il primo prototipo a quattro tempi nella storia dell’Aprilia. In MotoGP la Casa di Noale non riuscì ad imporsi. Dopo un rapido passaggio al brand Derbi, sotto il controllo della Piaggio, l’ingegnere decise di ritornare in Aprilia, diventando il responsabile tecnico della RSV4.
Nel 2010 l’Aprilia vinse quattro titoli costruttori e, con in sella Max Biaggi e Sylvain Guintoli, tre titoli piloti nel campionato mondiale Superbike. A quel punto avvenne uno sliding doors che ha cambiato per sempre la MotoGP. Se avesse avuto la possibilità di continuare con Aprilia, con pieni poteri, oggi la Ducati Desmosedici per come la conosciamo oggi non esisterebbe.
Lo stipendio di Dall’Igna in Ducati
Nell’autunno 2013 il nativo di Thiene divenne direttore generale di Ducati Corse, succedendo a Bernhard Gobmeier. Il resto è storia. La Casa di Borgo Panigale è oggi il brand numero 1 d’Europa. Dopo una prima fase di studio, Dall’Igna ha aperto un ciclo. Dal 2020 ad oggi la Ducati domina la classifica costruttori, avendo surclassato tutti gli altri competitor, Aprilia compresa. Oltre alle Desmosedici, Dall’Igna ha avuto un ruolo decisivo anche nella fabbricazione della Panigale.
Le cifre percepite da Dall’Igna, in base alle informazioni che circolano in rete, si aggirerebbero tra i 500.000 e i 700.000 euro annui, bonus esclusi. La Honda gli avrebbe messo sul piatto una cifra monstre, ma l’ingegnere ha deciso di non lasciare la Ducati. Un scelta di cuore perché avrebbe potuto percepire il triplo.