La crescita dell’industria dell’automotive cinese sta mietendo molte vittime. Un report ha smascherato i problemi causati dal boom delle auto cinesi.
Il mercato delle quattro ruote mondiali sta vivendo una fase di crisi. La flessione dei numeri dei principali player del car market è figlia di una politica che non si allinea più con le esigenze della fascia media. I prezzi delle nuove vetture, specialmente quelle full electric, sono sempre più cari e non c’è la voglia di lasciare la vecchia tecnologia termica per investire un intero patrimonio in auto dal dubbio valore. Difatti, i dati sulla futura rivendita delle auto elettriche sono piuttosto esemplificativi di una profonda flessione. Per di più i nuovi brand cinesi stanno spopolando, offrendo delle proposte al giusto prezzo.
Non solo mercato europeo è piombato in crisi, ma a causa delle Terre Rare, ad appannaggio dei Paesi asiatici, anche in India è scattato l’allarme rosso. L’intera industria automobilistica di Delhi che vale circa 240 miliardi di dollari si è paralizzata. Il ministro indiano Narendra Modi, già sotto pressione per altri problemi di carattere politico, deve fronteggiare uno scenario inatteso. La decisione della Cina di ridurre le esportazioni di Terre Rare a partire dallo scorso aprile ha creato un buco nell’automotive indiano. Diciassette produttori indiani di componenti correlati all’automotive sono in attesa del via libera per la ripresa delle forniture da parte di Pechino.
Il crollo dell’industria dell’automotive indiana
HD Kumaraswamy, il ministro dell’Industria pesante di Delhi, ha inviato una delegazione di alti dirigenti del settore manifatturiero in Cina per affermare la necessità di accelerare le autorizzazioni all’importazione. Maruti Suzuki, una delle principali casa automobilistiche indiane, ha cercato di dribblare le critiche. Il direttore esecutivo Rahul Bharti ha annunciato che la fornitura limitata di Terre Rare non causerebbe “alcun impatto immediato”.

Le cose non stanno così e Rajiv Bajaj, numero 1 del produttore di scooter Bajaj Auto, ha avvertito che l’intera industria dell’automotive potrebbe ritrovarsi in una crisi profonda. Negli ultimi cinque anni, ha annunciato il Financial Times, le importazioni di Terre Rare dalla Cina all’India sono aumentate del 60-80%. Delhi sta provando a fronteggiare questo improvviso calo che sta determinando la crisi. La Cina sta provando a imporsi sempre più sul car market internazionale, anche con pratiche non propriamente virtuose.
“Anche se manca una parte magnetizzata, il veicolo non può essere costruito – ha spiegato Siam – L’associazione di categoria ha inoltre messo in guardia i decisori indiani dal fatto che, qualora le importazioni dovessero continuare ad essere limitate, le scorte di magneti delle case automobilistiche locali si esauriranno già questo mese e “alcuni operatori indiani potrebbero persino prendere in considerazione l’idea di avviare attività in Cina”.