Le teorie del geniale scienziato, Albert Einstein, sono affidabili e contemporanee. Valutiamo come le scoperte di Einstein hanno impattato nelle elaborazioni dei motori delle automobili.
Albert Einstein con le sue teorie ha rivoluzionato anche il mondo delle quattro ruote. Le sue scoperte sono state, infatti, impattanti sullo sviluppo tecnologico, inclusa la fisica dei materiali e dei sistemi di controllo, che sono elementi cruciali nel design automobilistico. Eppure non tutti sono a conoscenza che lo scienziato austriaco non era un grande guidatore, nella sua vita non ha mai imparato a guidare e non possedeva un’auto.
Un filmato girato da Warner Bros lo vede protagonista di un curioso episodio cinematografico in cui, insieme alla sua compagna di vita e moglie, è stato ripreso mentre “guidava” un’auto volante, l’auto in realtà era ferma e alle sue spalle vi era uno sfondo in movimento. Tra le teorie più famose di Einstein la prima che ci viene in mente pensando a lui è sicuramente la teoria della relatività. In particolare la relatività generale, descrive la gravità come curvatura dello spazio-tempo causata dalla presenza di massa ed energia. Questa curvatura determina il percorso che gli oggetti seguono nel loro moto, incluso il moto delle automobili sulla Terra. Inoltre, la teoria di Einstein stabilisce un limite che non può essere superato da niente e da nessuno: nulla, infatti, può viaggiare più velocemente della luce nel vuoto.
Il mondo dei motori e le teorie di Einstein
Il concetto di “motore a curvatura” anche conosciuto come “warp drive”, ispirato dalla teoria della relatività, propone una congettura in cui la grandezza spazio-tempo viene deformata, permettendo così ad un veicolo di superare la velocità della luce senza violare le leggi fisiche. Un esempio di questa idea è il motore a curvatura di Alcubierre, che propone una bolla di curvatura che racchiude il veicolo e permette il movimento superluminale. Questa idea attualmente rimane un concetto teorico. Per il momento, infatti, non è stata comprovata la sua fattibilità. Risulta, però, ampiamente esplorata nei film di fantascienza, come in Star Trek.

Un team di esperti continua imperterrito a condurre studi a riguardo, le ultime dichiarazioni di Katy Clough del team di fisica gravitazionale della Queen Mary University di Londra sono state: “Sebbene i motori a curvatura siano puramente teorici, hanno una descrizione ben definita nella teoria della relatività generale di Einstein, e quindi le simulazioni numeriche ci consentono di esplorare l’impatto che potrebbero avere sullo spaziotempo sotto forma di onde gravitazionali“.