Una delle famiglie più potenti e importanti del Belpaese si sta dirigendo verso un exit dal sistema italico sempre più asfissiante.
La famiglia Agnelli ha sempre puntato sull’Italia e gli italiani in passato, grazie anche a ingenti aiuti statali. Exor si è evoluta con un ampio respiro internazionale, ottenendo una maxi-acquisizione di miliardi tra Amsterdam e Wall Street. Stellantis, a causa della crisi economica, sta continuando a tagliare posti di lavoro. 
Nel primo trimestre del 2025, il colosso italo-francese ha marcato ricavi netti di 35,8 miliardi di euro, in calo del 14% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questa flessione è nata da una diminuzione dei volumi di consegne. Le consegne consolidate sono state di 1,217 milioni di unità, in calo del 9% rispetto al 2024. Lo scorso anno già non è stato un anno positivo in termini di vendite. Seicento posti di lavoro sono stati tagliati, molti da Mirafiori, a fine 2024. John Elkann ha trovato un accordo con il Governo Meloni sugli stabilimenti nostrani, tuttavia le condizioni dei lavoratori non sono migliorate.
Maserati sembra un marchio abbandonato a sé stesso. L’arrivo di Filosa, al posto di Tavares, potrebbe rappresentare l’inizio di un nuovo corso. Ci sarà un focus quegli storici marchi americani che sono in affanno. Il destino della Casa del Tridente sembra già segnato. Antonio Filosa dovrebbe vivere a Detroit e cercherà di animare il mercato locale.
La fuga verso i mercati stranieri
Exor ha da anni la sede legale di Amsterdam per ragioni fiscali. La potente holding della famiglia Agnelli-Elkann, come riportato sulle colonne di Milano Finanza, ha incassato tre miliardi con la cessione di un 4 per cento di Ferrari. Con investimenti in altri settori e una attenzione all’andamento a Wall Street e nei Paesi Bassi, Stellantis sta mettendo in ginocchio tante famiglie italiane. 
Filosa guadagnerà circa 23 milioni entro il 2028 per cercare di fare un miracolo, ma vivrà nel Michigan e si muoverà tra Auburn Hills, Parigi e l’Italia. L’erede di Tavares dovrebbe diventare l’uomo di una rinascita del Gruppo, ma la sensazione è che ci vorrà molto di più di qualche frase ad effetto. I lavoratori italiani sono spinti a exit volontari, ma occorre ripartire nel segno della qualità e della continuità italiana.
