Vi sono stati pochi uomini più decisivi di Sergio Marchionne sulle sorti di un’azienda automobilistica. La sua morte ha cambiato gli scenari per la FIAT, ora nel Gruppo Stellantis, e per John Elkann.
Lettera a Sergio Marchionne. Immaginiamo di raccontare all’uomo che ha “salvato” la FIAT e la Ferrari dal baratro, quanto è successo dopo la sua morte, ma con leggerezza, con una fotografia della storia e dei fatti.
Caro Sergio, usiamo un tono caldo, familiare, come i suoi pullover scuri, senza firma in evidenza, e i suoi modi affabili che arrivavano alla stampa con semplicità ed umiltà. Ti scrivo per dirti che i programmi in Casa FIAT sono cambiati, la tua visone, la tua lungimiranza, l’FCA ha cambiato volto e nome. Vero è che nuovi scenari, nuove normative e politiche globali hanno colpito il settore automobilistico.
Il mondo che hai lasciato, la tua eredità si sta perdendo piano piano nella contemporaneità di un gruppo che senza di te sembra confuso, smarrito, nella sua identità. L’FCA oggi ha cambiato nome e volto in Stellantis Europa, non lo ha fatto secondo le tue regole ma ha seguito un percorso che forse tu non avresti condiviso o solo in parte. Il tuo genio, riconosciuto sul piano planetario, anche dal Time, rivista che ti ha posizionato tra gli uomini più influenti del mondo, non ha trovato ancora un erede. I tuoi lavoratori, sono salvi, il Gruppo Stellantis ha garantito la totale prosecuzione del lavoro tra le parti, infatti non ci saranno nemmeno delle modifiche da un punto di vista contrattuale per tutti coloro che avevano un accordo scritto con FCA Italy.
L’eredità dispersa di Marchionne
Negli ultimi due anni il Gruppo Stellantis, se la passa male, ma sono i dati a creare non pochi pensieri al Presidente. La tua immagine di uomo comune manca nel settore, il cambiamento è in atto e l’Oriente sta stringendo patti con l’industria europea, ma forse è vero il contrario. La storia farà il suo corso, e sarà come sempre la storia di uomini, quelli che oggi mancano o sono venuti a marcare nel nostro Belpaese.
Non c’è un solo giorno che non si parli o si scriva di te sulle riviste di settore, il tuo buon nome corre nel ricordo di un uomo speciale. A noi del giornale piace farlo con un pezzo dedicato come ad un amico. Ci manchi Sergio.