Magneti Marelli, nuovi problemi e gli operai tremano: all’orizzonte due aziende straniere

Continua la crisi dell’ex gigante italiano che dovrà trovare un nuovo compratore. Spinta nel baratro dai problemi di Nissan è al centro delle trattative tra due major stranieri.

Grosso guaio per Magneti Marelli, crisi non superata e creditori alla porta. Ripercorriamo brevemente la storia del gigante italiano, oggi in ginocchio. Magneti Marelli S.p.A. è stata un’azienda multinazionale italiana con sede a Corbetta, in provincia di Milano, specializzata nella fornitura di prodotti e sistemi ad alta tecnologia per l’industria automobilistica.

Magneti Marelli
Magneti Marelli crisi (Ansa) Derapate.it

Nata nel 1994 attraverso la fusione per incorporazione del Gruppo Magneti Marelli nella Gilardini, azienda produttrice di componenti industriali, era parte della Fiat Chrysler Automobiles fino al 2019, venendo in seguito rilevata e assorbita dalla giapponese CK Holdings, società controllata dal fondo statunitense Kohlberg Kravis Roberts, e chiamata Marelli Holdings. Si può leggere, in questi giorni, sulla stampa giapponese che Marelli Holdings, in difficoltà economica, è di proprietà del fondo statunitense Kkr, la quale incontrerà i creditori per discutere un piano di risoluzione extragiudiziale con Motherson per acquisire le azioni Marelli da Kkr, insieme a tutti i debiti detenuti dai suoi creditori.

Le ragioni della crisi della Marelli

Le sorti sono legate all’ instabilità di Nissan (da sola pesa per circa il 30% del fatturato di Marelli) e di Stellantis, che negli ultimi due anni non godono come aziende di buona salute. Motherson, un gruppo industriale indiano leader nella produzione di componenti automobilistici, ha fiutato la crisi e l’eventuale affare da farsi. La società è ufficialmente conosciuta come Samvardhana Motherson International Ltd e ha sede a Noida, Uttar Pradesh, in India sta vivendo un buon periodo, e sono i dati ufficiali a provarlo. Nel periodo 2023-2024 i ricavi hanno toccato quota 20,3 miliardi di dollari.

Problemi Magneti Marelli
Non c’è pace per la Magneti Marelli (Ansa) Derapate.it

Cosa succederà? Dipende dai creditori, vale a dire è previsto un periodo obbligatorio di almeno 10 giorni lavorativi per valutare questo tipo di piano di ristrutturazione. Il piano di risanamento non andrà avanti senza l’accordo di tutti i creditori; sul piatto come offerta da parte dell’azienda indiana l’acquisto per 100 miliardi di yen (700 milioni di dollari) e circa 650 miliardi di yen di debito dai creditori a circa il 20% del valore. Qualcosa di certo si saprà non prima di dieci giorni, se si troverà un accordo. Per ora è ancora tutto avvolto in una nube, ma lascia perplessi la deriva di uno dei gruppi italiani, o meglio ex, più importanti al mondo.

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