Nissan, crisi nera: possibile mossa disperata per il salvataggio

Il marchio giapponese sta cercando una soluzione per ripianare i debiti. Allo studio persino la vendita della sede di Yokohama.

Nissan sta attraversando la fase peggiore della sua storia dal punto di vista finanziaria. L’all-in sull’elettrico non si è rivelato essere vincente. Le proposte in listino non ha affascinato né gli americani né gli europei. Persino sul mercato locale nipponico non sono arrivati numeri in linea con le aspettative. Nel 2013, Nissan era la sesta casa automobilistica più grande del mondo, dopo Toyota, General Motors, Gruppo Volkswagen, Hyundai Motor Group e Ford.

Mossa disperata Nissan
La crisi del Gruppo Nissan (Ansa) Derapate.it

L’azienda è presente sul mercato automobilistico anche con i marchi Infiniti e Datsun. Conosciuta sul mercato italiano soprattutto per i suoi fuoristrada, per la city car Micra e il crossover Qashqai, è la terza casa automobilistica giapponese più nota dopo la Toyota e la Honda. Nissan fa parte del gruppo Renault ed è presieduta da Jean-Dominique Senard.

Dal 1999 Nissan fa parte dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, una partnership tra le giapponesi Nissan, Mitsubishi Motors e la francese Renault. A partire dal 2013 Renault detiene il 44,4% delle azioni con diritto di voto in Nissan, mentre il brand giapponese detiene il 15% delle azioni senza diritto di voto in Renault. Da ottobre 2016 Nissan detiene parte del controllo di Mitsubishi Motors con una quota del 34%.

Arriva la vendita a sorpresa

Il mondo dell’automobile sta attraversando un periodo complesso per molteplici ragioni che hanno investito anche la casa nipponica Nissan che è fortemente esposta al fallimento. Esposizione che vede il marchio giapponese costretto, secondo gli organi di stampa locali, a vendere l’edificio che dal 2009 ospita la sua sede centrale nel quartiere Minato Mirai di Yokohama.

Vendita stabilimento Nissan
Il piano di ristrutturazione della Nissan (Ansa) Derapate.it

L’immobile ha attualmente un valore di oltre 100 miliardi di yen (610 milioni di euro al cambio attuale) e quindi la sua cessione consentirebbe alla Nissan di reperire rapidamente risorse economiche, questa operazione rientrerebbe nel piano di ristrutturazione avviato dal nuovo amministratore delegato Ivan Espinosa.

La vendita non implicherebbe un trasferimento dall’edificio perché l’operazione si concretizzerebbe in un “sale and lease back”: in sostanza l’edificio viene venduto ma resta nella disponibilità del vecchio proprietario ma in veste di locatario. E’ auspicabile che queste manovre trovino presto conforto con una ripresa dell’azienda nipponica tra le più antiche d’Oriente. Una mossa disperata che rende la Nissan sempre al centro dei rumor di una futura bancarotta.

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