La Denso, azienda di proprietà della Toyota che fa da fornitore al gruppo Stellantis, ha annunciato nuovi tagli dopo i 150 esuberi di cui si era discusso negli ultimi giorni. La situazione è critica.
Il gruppo Stellantis vive una fase di crisi devastante, di cui si parla sempre di più per via della difficile situazione in cui sono finiti da tempo i lavoratori. Il crollo delle vendite favorisce anche la crisi dei fornitori, come accaduto con la Denso, azienda di proprietà della Toyota che è stata costretta ad avviare un piano che prevede la bellezza di 150 esuberi. E non è finita qui.
A Torino, dove si trova la sede italiana di Denso, la crisi è sempre più nera, e solo in pochi sono stati salvati dal licenziamento o dalla cassa integrazione, così come agli incentivi alle dimissioni, tecnica che Stellantis ha già utilizzato per i lavoratori di Melfi e Termoli in questi mesi. D’ora in avanti, i dipendenti Denso perderanno anche il bus, e vi assicuriamo che purtroppo non è affatto una battuta. Andiamo a scoprire cosa è stato deciso.
Stellantis, Denso taglia anche il bus per i lavoratori
La Denso è un’azienda di componentistica di proprietà della Toyota, attiva in Italia come fornitrice del gruppo Stellantis. La crisi di vendite della FIAT 500 elettrica, che viene prodotta nello stabilimento di Mirafiori, non poteva non avere effetti anche su chi produce componenti, e Denso ha dovuto prendere delle decisioni forti. Ora si è deciso anche di stoppare il servizio bus per quei pochi lavoratori risparmiati dai tagli, come denunciato in una nota congiunta dai sindacati Fim, Fiom, Uilm e Fismic nel corso di queste ultime ore.

Ecco la lamentela dei sindacati: “Dopo mesi caratterizzati da cassa integrazione, licenziamenti incentivati ed un premio presenza le cui modalità e cifre risultano a dir poco opinabili, l’azienda ha scelto di far ricadere nuovamente sui lavoratori il peso dei propri tagli. Si è optato per il taglio del servizio bus per i dipendenti“. Dunque, arriva un’altra tegola per i pochi che non sono stati vittima del piano di 150 esuberi, ed ora è stato revocato ogni accordo aziendale relativo ai trasporti dedicati ai lavoratori.