Un’operazione chiamata Cavallino ha visto come protagoniste alcune Ferrari, che hanno generato il caos nel Nord Italia. Ecco cosa è accaduto e come è venuto fuori un giro criminale con la denuncia di quattro persone.
Non è un mistero il fatto che la Ferrari sia il sogno di tutti, un punto di riferimento anche per chi non è un esperto o un amante del mondo dei motori. Le supercar di Maranello sono opere d’arte, vendute in 13-14 mila unità ogni anno, e sono in grado di far battere i cuori sin dal primo momento in cui vengono messe in moto. La gamma del Cavallino è composta da gioielli come la Roma, la 296 GTB, la 12Cilindri, il Purosangue e modelli ancor più esclusivi, come la più recente F80. 
Si tratta di veicoli che possono valere centinaia di migliaia di euro, sino a sfondare la barriera del milione. Dunque, sono vetture che fanno gola a molti, e che spesso rientrano anche in giri criminali. Su “Il Resto del Carlino“, è stata raccontata una vicenda davvero incredibile, ma i cui colpevoli sono già stati fermati. Si parla di una vera e propria truffa con protagoniste alcune Ferrari, che pur essendo incidentate, sarebbero state spacciate per nuove e rivendute sia in Italia che all’estero.
Ferrari, quattro persone già denunciate a Vicenza
Dopo alcune indagini, è stata portata alla luce una vicenda grottesca, con la Polizia di Stato che ha dato luogo ad alcune perquisizioni nei comuni di Costabissare, Vicenza, Casegnero e Padova. Quattro persone sono state denunciate e ritenute responsabili di concorso in riciclaggio e frode in comemrcio. Si tratta di accuse molto gravi, e pare che tre delle quattro persone indagate, avrebbero venduto in Italia ed all’estero alcune Ferrari, acquistate come incidentate o danneggiate, per poi ripararle e rivenderle come se non avessero mai avuto alcun tipo di problema.
Episodi di questo tipo, purtroppo, sono sempre più frequenti, dal momento che i malviventi hanno acquisito importanti capacità nella riparazione dei veicoli, perfezionando le loro tecniche. Inoltre, gli indagati si sarebbero anche appropriati, in modo del tutto illecito, di autoricambi originali della Ferrari, rubati sulle linee di produzione ufficiali del Cavalli, per poi rimpiazzare quelli rovinati sulle vetture danneggiate. In questo modo, è stata anche complicata la fase di ricostruzione della provenienza degli elementi sostitutivi. Insomma, un bel caos, ma per fortuna le indagini hanno portato alla risoluzione della truffa. Nei prossimi giorni verranno rese note maggiori dettagli in merito.
