Marchionne sapeva già tutto, spunta quella frase profetica: potrebbe essere la fine per l’auto italiana

Il manager della FCA aveva capito anni fa che l’automotive italiano avrebbe potuto avere grossi problemi sul mercato internazionale con alcuni marchi.

Si può criticare, si può amare, ma un personaggio come Sergio Marchionne oggi servirebbe come l’acqua nel deserto a un automotive a secco. Non vi sono più idee né tantomeno possibilità di rivedere i brand europei volare sul mercato internazionale. Vi sono auto che solo in Italia potrebbero vendersi con tutto il rispetto per l’industria tricolore che, oggi, si trova in una crisi d’identità. I copia e incolla costruiti su piattaforme comuni non convincono, così come le proposte elettriche.

Previsione Marchionne
La previsione di Marchionne (Ansa) Derapate.it

Sergio Marchionne aveva previsto quanto successo poi all’Alfa Romeo e ora vi riproporremo una intervista in cui fece a pezzi il marchio Lancia, ai tempi nell’universo FCA. Oggi il brand torinese ha provato un rilancio in chiave ibrida ed elettrica ma i risultati non sono positivi. La nuova Ypsilon non si è venduta come nelle attese, facendo rimpiangere anche la serie precedente.

Le parole di Marchionne sulla Lancia

Le dichiarazioni del manager scomparso nel 2018 risalgono alla conference call di 13 anni fa, quando Marchionne annunciò che il marchio Lancia sarebbe stato “ridotto” se non addirittura “eliminato”. Per il nativo di Chieti la “Lancia non tornerà quella che era una volta”, riferendosi agli anni d’oro della Stratos, della Fulvia e della Delta. Il motivo? Secondo Marchionne aveva un appeal molto limitato già all’epoca e solo la Ypsilon poteva avere un modello sostenibile nel tempo.

Lancia, tracollo Lancia
La crisi di Lancia secondo Marchionne (Ansa) Derapate.it

Per questo motivo la Lancia restò con la sola utilitaria in listino. Sergio Marchionne, nel 2014, diede la mazzata finale al marchio torinese in occasione del Festival dell’Economia di Trento, affermando che il brand “Lancia non ha storia in Europa e negli Stati Uniti”.  Per Marchionne non c’era speranza, sul mercato internazionale, avendo un valore solo sul piccolo mercato nazionale. “Senza investire miliardi non riusciremmo a dare credibilità a Lancia”, aveva avvertito il manager abruzzese. Oggi la Lancia è un marchio con evidenti problemi che nemmeno può giocarsi la carta dei SUV o del premium come Alfa Romeo o Maserati. Purtroppo va detto che aveva ragione Marchionne. Arriveranno altre Lancia ma, proprio come la nuova city car, potrebbero essere un flop sanguinoso e tutto italiano per Stellantis.

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