Continuano i problemi per le aziende che hanno impostato la loro attività sul fantomatico successo delle auto elettriche.
L’industria delle auto elettriche avrebbe già dovuto mettere davanti ai clienti una quantità di scelte alla portata. Invece, anche le più piccole EV da città hanno nel 2025 dei prezzi proibitivi. Il motivo? Le batterie sono costose e il loro valore non è affatto crollato, come si sperava nel 202. Dopo gli altisonanti proclami su gamme elettriche, sono tantissimi i marchi che hanno fatto una mega inversione a U per non finire in bancarotta. Chi ha fatto all-in sull’elettrico oggi si è ritrovato con un fatturato che piange e una marea di problemi con i dipendenti.
Con troppo ottimismo ci si è lanciati su una tecnologia che avrebbe dovuto suscitare interesse in chi è cresciuto a pane e benzina. Chi ha qualche ruga sul viso non cambierà mai il suo stile di vita per una ideologia green che non migliorerà il pianeta. L’inquinamento che, in alcune zone, rende l’aria irrespirabile è solo minimamente dovuto alle auto.
Volvo alza bandiera bianca
La Casa svedese aveva deciso di acquistare la proprietà della società Novo Energy. Volvo ha ufficializzato il licenziamento del 50% della forza lavoro di Novo. La crisi della Northvolt era causata da un rallentamento della domanda di accumulatori per EV nel Vecchio Continente. Ora la metà dei circa 350 lavoratori resterà a casa. Hanno estratto a sorte? Chissà, ma l’altra metà potrebbe avere le settimane di lavoro contate se non vi sarà una risalita repentina.

“Nonostante gli sforzi per proteggere la nostra attività e la continua ricerca di un nuovo partner tecnologico all’altezza, le attuali sfide economiche e le condizioni di mercato hanno reso impossibile mantenere le operazioni su questa scala”, ha dichiarato in una nota il CEO di Novo Energy, Adrian Clarke.
Northvolt, fondata nel 2015, dopo 10 anni avrebbe dovuto essere al top, anche grazie ai finanziamenti ricevuti da una moltitudine di partner, tra cui alcune Case automobilistiche come Volkswagen. L’azienda svedese, fondata da due ex dirigenti Tesla, avrebbe dovuto essere una risorsa importante per tutti i brand europei. Novo Energy si era posto l’obiettivo, invece, di produrre batterie per 50 GWh all’anno in una Gigafactory svedese. Chi dovrebbe acquistare mezzo milione di costosissime auto elettriche? Gli interrogativi sulle EV continuano, così come i problemi dei lavoratori.