Il mondo delle auto è sempre più in crisi, questo grande colosso delle vetture elettriche finito in fallimento sta trascinando con sé anche altri marchi.
Negli ultimi anni il mercato dell’auto è entrato in una profonda crisi. A causare tutto ciò ci ha pensato in maniera particolare il Covid. I volumi di vendita sono letteralmente crollati dopo la pandemia che ha colpito in maniera indiscriminata tutto il mondo. A pesare però sulla questione ci ha pensato anche la famosa transizione ecologica, che ha messo ulteriormente in crisi diversi costruttori. Il problema è presto detto.
I costruttori hanno investito milioni e milioni di euro se non anche miliardi per trasformare l’intera filiera. Il problema è che tutti questi soldi non sono rientrati a causa dei livelli di vendita davvero esigui che hanno ottenuto queste vetture. Simbolo di questo grave collasso dell’industria in Europa è sicuramente è Northvolt.
I motivi e le conseguenze del collasso di Northvolt
L’azienda ha ricevuto negli anni investimenti per oltre 15 miliardi di dollari di cui 5 miliardi arrivati da fondi pubblici, sostenuta tra le altre cose anche da colossi come Volkswagen. Northvolt ha dovuto avviare un piano di ristrutturazione e ha dovuto anche chiedere negli USA la protezione dal fallimento.
Purtroppo l’azienda che doveva sfidare i colossi asiatici si è ritrovata a dover lottare con una situazione particolare. Continui ritardi nelle consegne e una produzione generale al di sotto delle aspettative ha portato al ritiro di commesse miliardarie. L’esperienza di questa azienda deve far maturare l’Europa in tal senso e far capire che non si può puntare tutto su unico player dopando il mercato con soldi pubblici che di fatto sono stati così sprecati. La mancanza di idee e strategie ha portato ad un inevitabile collasso che ora si ripercuote anche sui grandi marchi europei che sono tutti o quasi in una profonda crisi.