Salasso per gli italiani: se resti senza benzina in mezzo alla strada rischi grosso. Ecco tutto ciò che c’è da sapere in merito
A più di qualcuno, soprattutto nei primi anni di patente, sarà capitato di restare senza benzina, magari anche solo per semplice dimenticanza. Un’inadempienza che rischia di costare particolarmente caro, soprattutto in alcuni contesti e Paesi in particolare. 
Al discorso delle potenziali sanzioni, che analizzeremo in maniera più dettagliata in seguito, va aggiunto un altro aspetto tutt’altro che secondario. Far restare la tua automobile a secco potrebbe comportare gravi conseguenze al motore, che rischia di essere eccessivamente stressato a causa dell’accumulo d’aria che va a formarsi nel serbatoio, in assenza di carburante. Per gli automobilisti più esperti, può risultare non così difficile effettuare l’operazione di spurgo, ma questo discorso non vale per tutti, e potrebbe essere necessario l’intervento di un meccanico.
Un qualcosa di problematico soprattutto per quello che concerne i motori a gasolio, nel momento in cui il motore inizia a respirare molta aria e quando il sistema di alimentazione è ostruito completamente dall’aria, danneggia gli iniettori e i filtri e può rendere difficile il riavvio del motore. Molto diverso, invece, il discorso per un’automobile a benzina, a cui bastano, solitamente, un paio di colpi di acceleratore un po’ marcati per riprendere subito la propria marcia.
Ad ogni modo, nel momento in cui si verificasse il malcapitato scenario, per qualsiasi tipo di motivo, è necessario cercare almeno di limitare i danni, a partire dal fatto di fermarsi in un luogo che non sia rappresentante una fonte di intralcio per gli altri veicoli e che, soprattutto, non metta a repentaglio la comune sicurezza di chi si trova nei paraggi in quel frangente.
Si paga tantissimo: un’ingenuità che rischia di costare caro. E fuori dall’Italia…
Il Codice della Strada, stando a quanto recita l’articolo 176 parla di una multa di 84 euro e di decurtazione di un paio di punti della patente. Nel caso in cui il veicolo si trovi impossibilitato a proseguire la propria marcia, quest’ultimo deve essere portato, nel più breve lasso di tempo possibile, sulla corsia per la sosta di emergenza o, potenzialmente ancora meglio, presso una piazzola di sosta o un’area di servizio.
Se tutto ciò non fosse possibile, fondamentale sarà non farsi prendere dal panico. Importante sarà indossare il giubbotto catarifrangente e posizionare il triangolo a, se possibile, circa 100 metri rispetto alla presenza del proprio mezzo, per consentire il necessario tempo di reazione e frenata agli altri conducenti. Lo stesso obbligo ha il conducente in caso di sosta sulla banchina di emergenza, di notte o in ogni altro caso di visibilità limitata. 
In Italia, sul tema, c’è discreta tolleranza, tutto sommato, in termini di potenziali sanzioni, Molto peggio può andare, ad esempio in Svizzera, dove addirittura si rischia il ritiro della patente, se il caso può essere giudicato particolarmente grave da chi sarà, poi, chiamato a decidere. I Tribunali federali ritengono, infatti, che ogni automobilista sia chiamato ad accertarsi del fatto che la propria auto abbia sufficiente combustibile per evitare che ciò accada, visto che anche questo aspetto viene considerato come uno degli obblighi di manutenzione del veicolo.
In Francia, invece, si parte da una “base” simile alle cifre relative alla multe italiane descritte in precedenza, se il veicolo occuperà una posizione giudicata come pericolosa dai pubblici ufficiali eventualmente presenti in loco, la sanzione potrà essere molto più alta, addirittura fino a 400 euro. Insomma, la morale, è abbastanza semplice: è bene cercare di evitare di ridursi in situazioni complicate e senza possibilità di rifornirsi facilmente. E, ogni tanto, buttare un occhio all’indicatore del livello del carburante…
