Quando pagare il bollo auto usata? La guida rapida per non sbagliare

Quali sono le persone che debbono pagare il bollo auto in ipotesi di acquisto di un mezzo usato? Le regole da seguire.

Il pagamento del bollo auto, detto anche tassa automobilistica, è un appuntamento fisso per milioni di patentati. Si tratta di un tributo regionale che va pagato ogni anno, da parte di tutti i proprietari o possessori di un veicolo indicati dal Pubblico Registro Automobilistico – PRA. Onde individuare il soggetto intestatario di una vettura fa fede questo registro dell’ACI oppure anche l’Archivio nazionale dei veicoli (ANV) della Motorizzazione civile.

Automobili con portiere aperte e ragazza pensierosa
Quando pagare il bollo auto usata? Le varie situazioni e gli obblighi (Pixabay)

I mezzi su cui grava il bollo auto sono tipicamente provvisti di assicurazione auto, e su di essi sussiste l’obbligo in oggetto – al di là del fatto che il veicolo circoli o meno sulla rete viaria italiana.

Di seguito ci occuperemo nello specifico di una questione che potrebbe risultare non di agevole risposta, ovvero: quando va pagato il bollo dell’auto usata? Su chi grave questo dovere fiscale, in ipotesi di trasferimento di proprietà da un automobilista ad un altro? Facciamo chiarezza in modo da fugare possibili dubbi, che assumono rilievo specialmente nelle trattativa per la vendita di un’auto usata – effettuate da privati.

Bollo auto, chi deve pagare la tassa automobilistica? Le regole generali in materia

Le regole relative al pagamento del bollo auto sono assai articolate. Basti pensare ad es. che l’importo dovuto è legato, di volta in volta, alla potenza del veicolo, indicata in kW oppure in cavalli, e al suo impatto ambientale. Inoltre ogni regione ha suoi parametri di riferimento e, conseguentemente. l’entità del tributo da versare ogni anno cambia da una regione all’altra. Inoltre le regole in materia distinguono tra auto immatricolata per la prima volta e auto già immatricolata (rinnovo).

Ebbene, abbiamo ricordato che il bollo è un’imposta da pagare ogni anno e, perciò, in ipotesi di vendita tra privati, dovrà ben essere chiaro alle parti chi sarà il soggetto tenuto a versare quanto spetta alle istituzioni pubbliche. Chiaramente il dubbio riguarda soltanto l’anno in cui il mezzo risulta avere due (o più) proprietari differenti.

Secondo la normativa, a stabilire chi deve versare la tassa automobilistica è la data di scadenza della stessa imposta. Inoltre ha rilievo la data in cui è stato formalizzato il passaggio di proprietà.

Il caso della vendita tra privati

In linea generale, per legge deve pagare il bollo auto colui che è l’intestatario del veicolo (oppure l’usufruttuario, l’acquirente con patto di riservato dominio o l’utilizzatore a titolo di leasing) l’ultimo giorno utile per compiere il versamento stesso. In altre parole, a dover pagare è il legittimo proprietario del mezzo, alla data della scadenza del pagamento.

Ma più nel dettaglio, la situazione è la seguente:

  • il bollo auto in scadenza posteriormente al passaggio di proprietà deve essere pagato dal nuovo proprietario
  • il bollo auto prevede, invece, un pagamento a carico del venditore se è già scaduto anteriormente al passaggio di proprietà
  • il compratore dell’auto usata non è obbligato a pagare il bollo dell’auto, per i periodi anteriori al passaggio di proprietà

In riferimento all’ultimo punto, è dunque molto importante ricordare che eventuali cartelle esattoriali per mancato versamento della tassa automobilistica, saranno comunque inviate e gravanti sul precedente proprietario.

Ulteriore agevolazione e garanzia per l’acquirente dell’auto usata, è data dal fatto che l’agente della riscossione, ossia il ‘braccio operativo’ delle Entrate, non sarà autorizzato a iscrivere un fermo amministrativo sulla macchina, per i bolli accumulati dall’anteriore titolare che – lo ribadiamo – resterà obbligato a pagare il dovuto, maggiorato di sanzioni ed interessi.

Il caso della concessionaria

Come funziona il pagamento in caso di compravendita dell’auto usata presso una concessionaria? Ebbene, quest’ultima può sfruttare l’esenzione provvisoria dal pagamento, fino a quando la macchina usata non sarà venduta ad un privato. In queste circostanze, sarà poi il compratore a pagare il bollo auto, entro la fine del mese di acquisto – come già succede per la vettura acquistata nuova. Per non sbagliare, di riferimento sarà la data di autentica notarile dell’atto di vendita.

Al di fuori di questo caso sarà il proprietario del mezzo alla scadenza del bollo, ad assumersi l’onere del versamento del dovuto. In altre parole, se il mezzo ha un bollo in corso di validità sarà necessario rispettare la periodicità acquisita e versare, secondo le normali regole, entro il mese posteriore alla scadenza (salvo eventuali eccezioni disposte dalla propria regione, che ha la possibilità di emanare norme di dettaglio).

Precauzioni da adottare in ipotesi di acquisto da privato

Laddove si acquisti la macchina da un privato, è assai preferibile informarsi sullo stato dei precedenti versamenti del bollo. Ciò permetterà di evitare possibili grattacapi correlati alla ricezione, per un errore dell’ente di riscossione, di solleciti di pagamento o di cartelle esattoriali, gravante invece sul proprietario di prima. In ogni caso, le norme in materia non impediscono di vendere un’auto con il bollo scaduto.

Ricordiamo infine che il bollo auto è un’imposta che deve essere versata sugli autoveicoli immatricolati nel nostro paese. Come spiega il sito web dell’Agenzia delle Entrate, è gestita dalle Regioni, tranne per il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna per le quali il bollo è di competenza della stessa Amministrazione finanziaria.

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