Arriva l’idrogeno: qualcuno se lo produce già così

Ecco qual è il futuro delle vetture: arriva l’idrogeno come fonte di energia e qualcuno lo sta già producendo.

Addio ai carburanti fossili e benvenuto all’elettrico. Che però a quanto pare, sarebbe destinato a durare poco. C’è già la nuova soluzione e si chiama idrogeno. Che di per sé è già un elemento chimico presente in natura, ma cosa c’entra allora col mondo dei motori? Andiamo a scoprire il prossimo passo.

Auto a idrogeno, cambia tutto
Auto a idrogeno (AdobeStock) – Derapate.it

Neanche il tempo di conoscere il futuro insomma, che arriva già la novità della novità, anche grazie agli studi della Karlsruhe Institute of Technology coadiuvata da un gruppo canadese, che sta appunto studiando un modo per poter produrre idrogeno in una quantità maggiore a quella che potremmo già trovare in natura. Se i meccanismi dovessero essere messi a punto a breve, la soluzione sarebbe tutt’altro che da accantonare.

Addio elettrico, arriva il nuovo carburante

Il gruppo internazionale di scienziati sta infatti lavorando alla creazione di pannelli fotoreattori che quindi produrrebbero energia soltanto grazie all’aiuto del sole. Vi domanderete quale sarebbe la novità nel veder produrre dell’energia anche su idrogeno, sfruttando quella solare. Di per sé ormai non è questa una cosa nuova, ma i costi tecnologici di questo processo per ora sono ancora altissimi.

Quello che invece si sta tentando di fare alla Karlsruhe Institute of Technology (KIT) è trovare dei fotoreattori che sarebbero sì, efficienti nella sintesi di carburanti solari ma anche molto più economici di quelli odierni. Questo vorrebbe dire un giorno, potersi letteralmente produrre l’idrogeno sul tetto di casa e non andando incontro a costi che in pochi oggi potrebbero permettersi. Questo potrebbe quindi essere il primo passo verso il nuovo carburante.

Addio auto elettriche, arriva l'idrogeno
Auto elettrica in carica (derapate.it – Ansa foto)

Per ora è certo presto per congedarsi dall’elettrico, ma la spiegazione di uno dei membri dell’Institute for Micro Process Engineering presso il KIT, Paul Kant, fa ben sperare: “Per ridurre i costi, utilizziamo geometrie e materiali economici che possono essere fabbricati utilizzando processi di produzione di massa consolidati”.

Secondo le prime stime un pezzo di ogni metro quadrato del modulo del fotoreattore, ad oggi costerebbe sui 22 dollari. Ed inoltre è stato già testato che con i nuovi macchinari, l’efficienza fotovoltaica inizierebbe a produrre numeri davvero incredibili: ad oggi si parla di un 5,8% e cioè ben quattro volte in più rispetto alla produzione odierna di un normale fotoreattore capillare in vetro di quarzo. Il futuro è già nelle mani degli scienziati e presto potrebbe finire anche nelle nostre.

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