La Ferrari si rifiuta di vendergli un’auto, lui fa causa per danno all’immagine e spedisce un assegno all’azienda

Oggi ascolterete una storia davvero assurda, che riguarda un collezionista che desiderava una Ferrari. .

Quando c’è la Ferrari di mezzo, parliamo sempre del marchio automobilistico più amato del mondo. Il Cavallino produce capolavori assoluti da ormai 76 anni, visto che la prima di sempre fu la 125 S, nata nel 1947 sotto il Drake, che con orgoglio, in quell’anno, tolse i veli alla sua prima creatura.

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A Maranello, almeno per ciò che riguarda il prodotto, si è abituati a fare tutto alla perfezione, cercando di nascondere dietro ad ogni supercar un’anima inconfondibile, che le renda sempre oggetto del desiderio della facoltosa clientela, anche se, a volte, possono nascere anche screzi che fanno il giro del mondo.

Quella di oggi è una storia molto curiosa, che riguarda un collezionista che aveva il desiderio di avere una Ferrari in edizione limitata, ma che si è visto sbattere la porta in faccia dalla casa modenese. Per tutta risposta, è avvenuto un qualcosa di imprevedibile, e che ha rischiato di compromettere seriamente il valore del brand.

Ferrari, la particolare storia del collezionista Preston Henn

Il protagonista di questa vicenda è un personaggio molto noto nell’ambiente americano delle quattro ruote, e parliamo del collezionista Preston Henn, che tra le sue auto preferite, ovviamente, ha anche la Ferrari. Nel 2016, infatti, quest’uomo ha intentato una causa contro l’azienda italiana, rea, a suo dire, di avergli negato l’acquisto di una LaFerrari Aperta in edizione limitata.

Ferrari LaFerrari e la causa
Ferrari LaFerrari in esposizione (ANSA) – Derapate.it

Questo tipo di vetture, infatti, non sono acquistabili da tutti come le altre Rosse di serie, come la 296 GTB, la Roma o il recente Suv Purosangue, ma fanno parte di una ristretta cerchia di veicoli che vengono assegnati solo a pochi eletti. Quando Henn ha fatto la propria richiesta, si è sentito rispondere che tutti i modelli erano già stati assegnati, e che la sua domanda non era pervenuta in tempo al Cavallino, all’epoca sotto la presidenza di Sergio Marchionne.

Secondo quanto sappiamo, Henn non si è dato per vinto, ed ha spedito un assegno di un milione di dollari direttamente a Marchionne, con tanto di una lettera per lui in cui rinnovava la propria richiesta. A quel punto, l’imprenditore ha coinvolto i propri avvocati, decidendo di citare in giudizio la Ferrari per danno d’immagine, più precisamente, per reputazione danneggiata.

Il Tribunale della Florida ha dato il via al processo, ma lo stesso Henn, pochi mesi dopo l’inizio dello stesso, ha deciso di lasciar perdere, visto che la causa contro il Cavallino richiedeva delle spese di denaro ingenti e che non aveva intenzione di sobbarcarsi. Inoltre, i suoi avvocati lo avevano avvertito del fatto che non c’erano speranze di poter vincere questo tipo di processo, portandolo a rinunciare.

In seguito, il magnate americano ha iniziato a parlare male del Cavallino, ferito nell’orgoglio per quanto era accaduto. Purtroppo, anche se il processo fosse andato avanti, Henn non avrebbe avuto modo di vedere come sarebbe andata a finire. Infatti, è morto per cause naturali all’età di 86 anni, pochi mesi dopo l’archiviazione dell’accusa, ponendo fine a questa curiosa vicenda nel modo peggiore e più triste possibile.

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