Targa Florio, quel dramma che ha cambiato tutto: la competizione non è stata più la stessa

La Targa Florio è una delle più celebri corse della storia d’Italia, con la sua primissima volta che ormai è più che secolare.

Ci sono alcune corse che sono considerate immortali ed eterne, con l’Italia che da questo punto di vista ha sempre potuto regalare grandi eventi. Forse la più famosa in assoluta al giorno d’oggi è la 1000 Miglia, nata in circostanze particolari, ma pochi sanno che la corsa più antica di sempre al mondo è la Targa Florio.

Targa Florio (AdobeStock)
Targa Florio (AdobeStock)

L’idea di dare vita a questa corsa leggendaria che ha scandito per anni la leggendaria storia automobilistica della Sicilia, derivò per volere di Vincenzo Florio. Si trattava di un imprenditore d Palermo che voleva in qualche modo far sì che le nuove automobili potessero stabilire oggettivamente quale fosse la migliore.

Dobbiamo infatti tornare all’inizio del XX Secolo, ma la cosa più incredibile è che la prima edizione del 1905 non avvenne sull’isola. La scelta della tappa ricadde su Brescia, proprio quella città che pochi anni dopo avrebbe dato vita alla 1000 Miglia.

Dal 1906 venne però creato definitivamente il “Grande circuito delle Madonie“, con quest’ultimo che prevedeva il passaggio da Cerda e doveva tornare nel paese siciliano dopo un totale di 148,823 km.

Si trattò di un tracciato che fece la fortuna della FIAT di Felice Nazzaro, il primo recordman di questa pista con una percorrenza media di 58,342 km/h nel 1908. Tempi chiaramente estremamente diversi rispetto a quelli odierni, ma che in qualche modo fanno sorridere.

L’Alfa Romeo 8c 2300 di Tazio Nuvolari divenne la vettura che realizzò nel 1931 il record della pista nel circuito di 146 km. La scelta venne protratta anche negli anni a venire, con il circuito che passò prima a 108 km e poi a 72 km.

Perché la Targa Florio non è più una gara? L’incidente del 1977

Purtroppo queste corse sono sempre state considerate da un lato molto affascinanti, ma allo stesso tempo anche dannatamente pericolose. Proprio per questo motivo si decise di porre fine alla leggenda della Targa Florio il 15 maggio 1977, giorno in cui capitò una delle peggiori tragedie nella storia dell’automobilismo italiano.

Durante la prova il pilota Gabriele Ciuti era a bordo della sua Osella, che montava motore BMW, e quando arrivò al rettilineo di Buonfornello non riuscì più a mantenere salda la sua vettura.

Questo lo portò a uscire di strada e così facendo travolse mortalmente due spettatori e altri due rimasero gravemente feriti, oltre ai danni al pilota stesso. Da allora si capì che anche la Targa Florio doveva chiudere i battenti come aveva fatto la 1000 Miglia.

L’evento però non poteva tramutarsi semplicemente in una parata di auto d’epoca, per questo motivo si decise di trasformare il tutto in una prova di rally che divenne ufficiale dal 1978.

FIAT Andreucci Targa Florio
FIAT Andreucci Targa Florio (Ansa Foto)

Da quel momento il più grande vincitore della storia del Rally Florio fu Paolo Andreucci, un pilota che vinse per ben 10 occasioni il prestigioso tracciato. In questo modo poté così fregiarsi anche della targa come cittadino onorario di Scillato e di Santa Teresa di Riva, pur essendo nato in provincia di Lucca.

La vettura che ha ottenuto più successi è stata la Lancia, con 10 trionfi complessivi, ma caso volle che Andreucci non ottenne mai il massimo con la casa torinese. Un grande evento dunque che ancora oggi resiste allo scorrere del tempo e con la Targa Florio che è un mito italiano e siciliano.

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