Chi è il capo meccanico della Ferrari? Ecco di chi si tratta

La Ferrari ha fatto un grande passo in avanti nei pit-stop in questo 2023, ed ora vi porteremo a conoscere il capo meccanico della Rossa.

In casa Ferrari c’è molto da soffrire, visto che l’inizio della stagione 2023 è stato un vero e proprio incubo. Tra Sakhir e Jeddah non è arrivato nemmeno un podio, ed in Arabia Saudita si è capito che questa macchina non è solo nettamente inferiore alla Red Bull, ma è alle spalle anche di Aston Martin e Mercedes.

Ferrari F1 (ANSA)
Ferrari F1 ecco chi è il capo meccanico (ANSA)

La cosa non era affatto nei piani della Ferrari, visto anche l’inverno di proclami che sembrava far presagire il ritorno al titolo mondiale. L’unico motivo per sorridere è dato dal grandissimo lavoro dei meccanici in queste prime gare, i quali sono capitanati da un vero e proprio orgoglio romagnolo.

Ferrari, conosciamo il capo meccanico del Cavallino

Il capo meccanico della Ferrari si chiama Fabio Bellosi, e vista la sua grande competenza e dedizione al lavoro, è stato recentemente premiato da Davide Ranalli, sindaco del comune di Lugo, suo paese d’origine, con la medaglia del Centenario di Francesco Baracca. Questo è il nome di colui che tramite il Cavallino Rampante donato da sua madre al Drake diede vita al mito delle Rosse tramite questo simbolo.

Bellosi ha iniziato la propria carriera professionale nell’officina di Sergio Grillini, e nel 1997 avvenne il suo debutto in F1. All’epoca lavorò con la Minardi, il team di Faenza che rimase nel Circus fino al 2005, prima di essere acquisito dalla Red Bull e di chiamarsi Toro Rosso, pur restando in provincia di Bologna a livello di sede.

In Minardi, Bellosi si occupava di lavorare nel reparto legato alla produzione di materiali compositi, e nel 2001 iniziò la sua vita attiva in F1. La sua esperienza nel team faentino è durata per oltre vent’anni, visto che vi è rimasto sino al 2020, quando la squadra era già diventata AlphaTauri, festeggiando il trionfo a Monza di Pierre Gasly.

In quel momento, arrivò l’occasione della vita, visto che maturò la chiamata in Ferrari, evidentemente informata del suo grande talento. Dopo pochissimi anni, Bellosi è diventato capo meccanico, ruolo di altissimo livello e che lo vede dirigere tutti gli uomini in rosso che riempiono il box del Cavallino, dove si respira sempre un’aria magica.

Di certo, il meccanico non è capitato nel momento migliore della storia di Maranello, visto che i risultati stentano ad arrivare e che è in atto l’ennesima rivoluzione degli ultimi 15 anni. Come vedremo tra poco, se c’è una cosa positiva delle prime due gare del 2023 è proprio il rendimento dei meccanici, che paiono aver cambiato passo rispetto al passato.

Una crescita incredibile quella degli uomini in rosso

La Ferrari ha iniziato questo 2023 come peggio non si poteva, non riuscendo a salire sul podio con nessuno dei due piloti nelle prime due gare. Charles Leclerc ci era andato vicino in Bahrain, ma un guasto alla centralina lo ha costretto al ritiro a pochi giri dalla fine, mentre Carlos Sainz è giunto quarto, beffato dall’Aston Martin di Fernando Alonso.

Nella tappa di Sakhir, tuttavia, c’è stato un motivo per sorridere, legato all’ottimo lavoro dei meccanici. La sosta ai box di Leclerc, la prima, effettuata al giro 13, è durata 2,22 secondi, risultando la più rapida di tutte davanti ai 2,25 secondi della Red Bull di Max Verstappen, con il team di Milton Keynes che da sempre spadroneggia in questa speciale classifica.

Il dominio rosso ai box si è ripetuto anche a Jeddah, dove si è corso lo scorso fine settimana. Il Gran Premio dell’Arabia Saudita è stato un incubo per il Cavallino, con Sainz sesto davanti a Leclerc, ma Fabio Bellosi ed i suoi uomini possono sorridere, perché il loro lavoro lo hanno fatto alla perfezione.

Ferrari SF-23 (LaPresse)
Ferrari SF-23 con Leclerc in Bahrain (LaPresse)

Sulla vettura di Leclerc, al giro 16, sono state cambiate le gomme in un tempo ancor minore, pari a soli 2,10 secondi, con l’Alpine di Esteban Ocon che si è piazzata seconda in 2,36. Peccato che oggi il problema sia la macchina, ma la certezza è che questi ragazzi non molleranno un centimetro.

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