Ferrari, ecco il vero motivo del ritiro di Leclerc: auto da rivedere?

In casa Ferrari si indaga sulla motivazione che ha portato al ko di Charles Leclerc. Ecco come si agirà a Maranello per recuperare.

In casa Ferrari c’è amarezza per quanto accaduto domenica scorsa in Bahrain, dove le Red Bull di Max Verstappen e Sergio Perez hanno massacrato la concorrenza, lasciando all’Aston Martin di Fernando Alonso il gradino più basso del podio. La prima Rossa è stata quarta con Carlos Sainz, mentre Charles Leclerc si è ritirato.

Ferrari SF-23 (ANSA)
Ferrari SF-23 con Leclerc in Bahrain (ANSA)

Peggio di così non poteva davvero cominciare, visto che il gap di Carlitos è stato di ben 48 secondi, un’eternità anche in confronto alla seconda parte della passata stagione. Ripartire, dopo questa batosta, sarà davvero dura, anche alla luce dei guasti di affidabilità. Ora cercheremo di capire cosa non ha funzionato sulla vettura del monegasco.

Ferrari, si indaga sul guasto che ha fermato Leclerc

Che la corsa di Charles Leclerc sia finita per il problema alla centralina della sua Ferrari è un dato di fatto, ma è ovvio che, per evitare un altro ko, sia necessario cercare di capire cosa abbia portato al cedimento. Va specificato che non si è trattato di un guasto isolato, visto che prima della gara era già stata sostituita sia la centralina che il pacco batterie.

Purtroppo per il monegasco, di centraline se ne possono utilizzare al massimo due in stagione e se nessuna delle due dovesse essere recuperabile, vedremo il povero Charles andare in penalità già dalla prossima tappa di Jeddah. Si tratterebbe di uno scenario sportivamente drammatico, ma al momento c’è il serio rischio che questa situazione possa verificarsi.

Uno dei motivi che potrebbe aver portato Leclerc a dare forfait durante il Gran Premio del Bahrain potrebbero essere le tante vibrazioni accusate durante la gara, e questo è un qualcosa che si legga ad un’altra problematica della Rossa. Infatti, come riporta anche “Formulapassion.it“, i meccanici sono stati costretti ad irrigidire l’assetto e ad abbassare la monoposto per cercare di ottenere un buon livello di carico aerodinamico.

Durante tutto il week-end ed anche in gara, Carlos Sainz si è spesso lamentato di eccessive vibrazioni, che non sono legate necessariamente al porpoising che si era visto nei test, ma proprio a questioni di assetto. Anche Frederic Vasseur, in queste ultime ore, ha detto che non stiamo parlando di una Ferrari che ha totalmente sbagliato il progetto della monoposto, ma di un set-up ancora tutto da trovare per questa vettura.

Per quello che riguarda il cedimento vero e proprio, “Motorsport.com” ha parlato della rottura di un cablaggio, che ha mandato in tilt sia la centralina utilizzata nelle prove libere e nelle qualifiche ed anche quella che ha poi costretto Leclerc alla bandiera bianca in gara. Un qualcosa di davvero clamoroso, visto che il suddetto cablaggio ha un valore di pochi euro, che però è costato al monegasco i potenziali 15 punti del podio.

Gli scenari futuri che preoccupano i tifosi

Le prossime gare ci diranno se la SF-23 è soltanto acerba o se si tratta, a tutti gli effetti, di un progetto fallimentare. Uno dei guai è la totale mancanza di test, e c’è da dire che mettere a punto questa monoposto nelle sole tre giornate era davvero impossibile, visti i tanti problemi che si sono palesati.

Durante la prima sessione di prove libere era stata provata un’ala posteriore con mono-pilone, da carico aerodinamico più alto, che però si muoveva troppo, sino a portare i meccanici a rimuoverla subito. La Ferrari è evidentemente ben lontana dal trovare la forma migliore, ma quella vista in Bahrain è troppo brutta per essere vera.

F1 Red Bull e Ferrari (LaPresse)
F1 Red Bull e Ferrari in Bahrain (LaPresse)

A Jeddah sarà necessaria una riscossa, e vista la presenza di tanti rettilinei ci sono buoni motivi per sperare in una performance di livello, viste le ottime velocità di punta fatte registrare in Bahrain. La speranza è che Charles Leclerc possa giocarsi la pole position  che non debba incappare in penalità, per poi dire la sua anche in gara.

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