F1, Vasseur è l’uomo giusto in Ferrari? Arriva una previsione

Frederic Vasseur ha una lunga esperienza in F1, e da questa stagione sarà team principal in Ferrari. L’ex boss del Circus parla chiaro.

La F1 riparte dal Bahrain, nel bel mezzo del deserto dove la Ferrari è la più vincente di tutte con ben sette vittorie. Lo scorso anno, da queste parti, Charles Leclerc e Carlos Sainz misero a referto una splendida doppietta, approfittando anche del doppio ritiro delle Red Bull di Max Verstappen e Sergio Perez.

F1 Frederic Vasseur (ANSA)
F1 Frederic Vasseur team principal Ferrari (ANSA)

Sembrava l’inizio perfetto di una nuova era della F1 su cui la Scuderia modenese aveva scommesso tutto, ma nelle restanti 21 gare, la Rossa ha portato a casa appena altre 3 vittorie contro le 17 della Red Bull. Il team di Milton Keynes ha fatto una grande stagione soprattutto sul fronte degli sviluppi e, cosa ancora più importante in determinate situazioni, dimostrandosi perfetta nella gestione delle gare.

In quest’ottica, la Ferrari è stata molto deficitaria ed ha messo in mostra dei passi indietro, ed è per questo che la gestione di Mattia Binotto è stata giudicata come inadeguata, preferendo, al suo posto, Frederic Vasseur. L’ex boss dell’Alfa Romeo è stato chiamato a Maranello per risollevare la Scuderia modenese e lui, francese come Jean Todt, ha risposto presente, facendo capire che può essere davvero l’uomo giusto.

Il nuovo team principal ha già fatto vedere di avere tra le mani il pugno della situazione, ma è chiaro che è troppo presto per fornire un giudizio. La gestione dei piloti e del comparto strategie, ma anche della comunicazione con la stampa, saranno fondamentali, contando che occorrerà navigare in un mare di squali, capitanato da Toto Wolff e Christian Horner.

F1, Ecclestone commenta il ruolo di Vasseur

Il mondiale di F1 targato 2023 sta per partire, ed è chiaro che molti degli occhi siano su Frederic Vasseur, che sta per iniziare ufficialmente la sua avventura da team principal della Ferrari. La Scuderia modenese ha deciso di mettere alla porta Mattia Binotto dopo un lavoro di quattro anni in cui sono maturate sette misere vittorie ed, ovviamente, neanche la più fiacca speranza di poter vincere un titolo mondiale.

La gestione Binotto, a livello di risultati, è stata una delle peggiori della storia, visto che non è mai riuscito a giocarsi neanche mezzo titolo mondiale. Il suo predecessore, ovvero Maurizio Arrivabene, tramite Sebastian Vettel, non era arrivato poi lontanissimo dalla vittoria mondiale, anche se l’ultimo ad andarci realmente vicino era stato Fernando Alonso sotto la guida di Stefano Domenicali, sia nel 2010 che nel 2012.

Avete capito bene purtroppo per la Ferrari, la squadra più vincente della storia non arriva a giocarsi un titolo di F1 all’ultima gara dal 2012 per quello che riguarda i piloti, e dal 2008 per i costruttori. Si tratta di un’astinenza davvero troppo lunga, e che ha portato ora ad una rivoluzione totale.

Vasseur ha già preso delle decisioni importanti, lasciando a casa Inaki Rueda che come Head of Strategist è stato rimpiazzato da Ravin Jain, mentre lo spagnolo rimarrà al remote garage di Maranello. Sulla figura del manager francese, in un’intervista concessa a “Sport1“, si è espresso Bernie Ecclestone, ex grande capo del Circus che continua, nonostante il suo addio sia effettivo da tempo, a dare pareri interessanti su questo mondo.

Ecco le sue parole: “In Ferrari è necessaria la presenza di un qualcuno che possa lavorare senza farsi condizionare dalle emozioni. Occorre prendere decisioni che siano chiare e veloci, che non si faccia influenzare dall’ambiente della Ferrari e da tutto il resto. C’è un atmosfera che è affascinante, ma che può diventare anche pericolosa. Penso che Vasseur sia l’uomo giusto“.

Se Vasseur sarà adatto o meno, ce lo dirà il tempo, ma il primo feedback di Charles Leclerc e Carlos Sainz è stato molto positivo. Le prime gare, e magari anche i primi errori o situazioni complesse, ci diranno quanto questo personaggio potrà essere utile al Cavallino, nella speranza che l’agognato titolo mondiale non sia più un miraggio in futuro.

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