Ferrari può sbancare Le Mans? Ecco perché non sarà facile

La Ferrari torna alla 24 ore di Le Mans con l’obiettivo di fare bene sin da subito, ma vincere sarà un’impresa. Ecco come ci si prepara.

Alla 1000 Miglia di Sebring che aprirà il FIA WEC targato 2023 mancano poco più di due mesi, e siamo sicuri che si tratterà della stagione più esaltante della storia di questo campionato. Al debutto è attesissima la Ferrari, che lo scorso 29 ottobre, in quel di Imola, durante le Finali Mondiali, ha presentato la sua nuova Hypercar, la 499P.

Ferrari 499P cerca l'impresa a Le Mans (ANSA)
Ferrari 499P cerca l’impresa a Le Mans (ANSA)

Il progetto è stato curato da Antonello Coletta, direttore del reparto Competizioni GT, e da tutto il suo staff, con il chiaro obiettivo di ben figurare alla 24 ore di Le Mans del centenario. Il Cavallino mancava all’appuntamento con questa corsa da ben mezzo secolo, e l’ultima vittoria risale al 1965, quando ad imporsi fu la 250 LM con al volante Jochen Rindt, poi campione del mondo postumo di F1 nel 1970 con la Lotus e Masten Gregory.

Da quel momento in poi, per la Rossa è iniziata una lunghissima assenza, anche se alla maratona francese sono comunque arrivate tante soddisfazioni nelle classi inferiori. Le ultime sono arrivate grazie alla 488 GTE dell’AF Corse nel 2019 e nel 2021 in classe GTE PRO, ma anche le vecchie 458 Italia ed F430 GT2 hanno fatto il bello ed il cattivo tempo.

Chiaramente, la classe regina è quella più seguita, visto che in ballo c’è la vittoria assoluta, e dopo cinque anni di dominio Toyota a causa della mancanza di altre case ufficiali, il 2023 potrà offrirci uno spettacolo senza precedenti. L’ultima 24 ore di Le Mans con un numero così alto di costruttori fu quella del 1999, e da quel momento in poi, non ci sono mai state più di quattro case in lizza per il trionfo assoluto.

La Ferrari avrà un compito molto difficile, visto che la concorrenza è di un livello elevatissimo, e praticamente tutti gli avversari hanno una maggior esperienza della Rossa in termini di top class. La favorita, visti i tanti chilometri accumulati sulla propria Hypercar, è sicuramente la Toyota, che con la sua GR010 Hybrid ha già vinto negli ultimi due anni, trionfando anche nel mondiale endurance.

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La Ferrari ha completato oltre 20 mila km di test da luglio scorso in poi, gli ultimi dei quali a Vallelunga la settimana prima di Natale. A girare sulla 499P c’è stato anche Antonio Giovinazzi, che proprio sul tracciato di Campagnano di Roma ha avuto la sua prima presa di contatto con la Hypercar del Cavallino.

Nonostante questo ottimo numero di chilometri totalizzati, c’è da dire che tutti gli altri hanno fatto molto di più. La Porsche 963, che è una LMDh e non una Hypercar, ma che competerà comunque per la vittoria assoluta, ha esordito già nel 2021 iniziando a coprire delle lunghe sessioni di test sui tracciati di Barcellona e Sebring, accumulando una serie impressionante di dati.

Attorno a questo progetto c’è grande ottimismo, ed i primi riscontri li avremo già a fine mese, visto che esordirà alla 24 ore di Daytona del campionato IMSA. Stesso discorso è valido per la Cadillac, altra LMDh ibrida attesa ad un ruolo da protagonista, ma che non ha mai corso nel FIA WEC al contrario di Porsche, Toyota e Peugeot.

La casa francese ha disputato le ultime tre gare della scorsa stagione, facendo il proprio debutto a Monza con la 9X8. L’auto si è dimostrata molto acerba, ma soprattutto in Bahrain ha fatto vedere delle cose interessanti sul fronte delle performance. Ad oggi manca ancora l’affidabilità, ma è normale considerando che si tratta del progetto più estremo di quelli che vedremo in campo, e per questo motivo c’è bisogno di più tempo per capire la vettura.

La Ferrari dovrà fronteggiare un gruppo notevole di concorrenti, nella speranza che le cose possano andare per il verso giusto. Antonello Coletta ha già fatto sapere che la vittoria a Le Mans è un obiettivo quasi irrealistico, visto che in quella gara le variabili sono tantissime, e per una vettura del tutto nuova non sarà facile uscirne indenne.

La Porsche ha corso nel FIA WEC sino a pochi anni fa ed ha esperienza di vetture ibride che gareggiano in gare di durata, mentre il Cavallino è ancora alle prime armi. Ciò che è certo è che la squadra diretta da Coletta ha già demolito le case ufficiali in GT, e proprio per questo motivo non manca la fiducia in un ottimo risultato.

Al momento, non sono ancora stati annunciati i piloti che faranno parte dei vari equipaggi. Non ci sono dubbi sul fatto che verranno coinvolti Alessandro Pier Guidi e James Calado, vale a dire i campioni del mondo in carica della classe GTE PRO, che lo scorso novembre hanno messo le mani sul loro terzo titolo dopo quelli maturati nel 2017 e nel 2021.

C’è anche chi crede che ci sarà spazio per Giovinazzi, ed i motivi per credere che ciò accada ci sono tutti. Il pilota pugliese non sarà al via del campionato di Formula E, dopo una stagione terribile come quella passata in cui non ha mai raccolto punti. Il sogno di tornare in F1 con la Haas non si è concretizzato, visto che al posto di Mick Schumacher è stato messo Nico Hulkenberg.

Tra i nomi caldi ci sono anche quelli di giovani talenti italiani come Alessio Rovera e Lorenzo Colombo, ma non mancano le opzioni anche per ragazzi come Miguel Molina o Davide Rigon, tutti piloti che in GT hanno fatto davvero un gran bene. Come anticipato, la concorrenza sarà davvero ostica da poter sconfiggere, ma tutti i nostri dubbi stanno per essere spazzati via dall’attesissima tappa di Sebring.

Quella della Florida è una pista che mette a dura prova l’affidabilità e la tenuta delle vetture, per via delle grandi sconnessioni dell’asfalto. L’evento ha una durata che sfiora le 10 ore, per cui, anche per l’affidabilità sarà un bel banco di prova. La Rossa va a caccia dell’impresa, e riuscire a stare al passo con i migliori sin dal debutto assoluto sarebbe un gran bel segnale.

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