Una nuova livrea, lo stesso obiettivo: reggere la notte del Nürburgring. Verstappen sposta il progetto GT dove conta il metodo.
Un progetto può cambiare strada senza fare rumore. E nel motorsport, spesso, è proprio il silenzio che anticipa le scelte pesanti. In questi giorni il mondo GT legato a Max Verstappen ha dato un segnale chiaro: la direzione non è più “Ferrari 296 GT3”, ma un nuovo capitolo con Mercedes-AMG, pensato per crescere dentro le gare lunghe e, soprattutto, dentro la logica spietata della Nordschleife.

Max Verstappen resta un uomo di Formula 1, ma da tempo costruisce anche altro. Il suo ecosistema si chiama Verstappen.com Racing e mescola sim racing e pista vera, sviluppo di giovani piloti e un’idea semplice: testare, misurare, migliorare. Negli ultimi anni quel percorso ha avuto un punto fermo, cioè la Ferrari 296 GT3, vettura con cui il progetto ha fatto chilometri, risultati e conoscenza tecnica.
Quel legame è passato anche da Thierry Vermeulen, pilota seguito dalla piattaforma Verstappen.com. Vermeulen ha corso con Emil Frey Racing e la 296 GT3, tra DTM e GT, portando a casa esperienza e piazzamenti utili, e consolidando un lavoro che non nasce da una sponsorizzazione “di facciata”, ma da un programma con obiettivi sportivi. In mezzo, la Ferrari ha dimostrato di avere un’arma seria: nel 2023 la 296 GT3 ha vinto la 24 Ore del Nürburgring con Frikadelli Racing, primo successo assoluto Ferrari nella storia dell’evento.
Perché la Nordschleife cambia le priorità
Il Nürburgring non è un circuito, è un filtro. La 24 Ore non premia il giro perfetto, premia la ripetizione. Serve affidabilità sotto stress, gestione termica stabile, freni che non collassano, elettronica che non impazzisce nel traffico e nella nebbia. E serve anche un elemento che spesso si sottovaluta: una rete di assistenza clienti che sappia risolvere problemi in minuti, non in ore.
Qui entra in scena Mercedes-AMG, non come “nome” ma come struttura. Il marchio tedesco ha una tradizione pesante nelle endurance e una presenza capillare nel mondo GT3, con un ecosistema customer racing molto rodato. La Mercedes-AMG GT3 porta in dote un’identità tecnica precisa e una storia recente che parla chiaro: nel 2016, al Nürburgring, arrivò una vittoria clamorosa con un dominio di vetture AMG ai vertici, segnale di un pacchetto già allora competitivo su stint lunghi e condizioni variabili.
L’annuncio: Verstappen.com Racing passa a Mercedes-AMG dal 2026
Il punto è diventato ufficiale con l’annuncio pubblicato da Verstappen.com: la collaborazione con Mercedes-AMG Motorsport è pluriennale e parte dal 2026. Il programma prevede la partecipazione al GT World Challenge Europe, con presenza sia nella Sprint Cup sia nell’Endurance Cup. Secondo Motorsport.com e The Race, l’operazione in pista sarà gestita da 2Seas Motorsport, dettaglio importante perché sposta il discorso dal “logo” alla macchina organizzativa che poi fa davvero la differenza nei weekend.
Tradotto: non si tratta di una rottura teatrale con Ferrari, ma di un passaggio di piattaforma. La 296 GT3 esce dal quadro operativo del progetto e lascia spazio a una scelta che sembra orientata a costruire continuità in ottica endurance. Questa è la parola chiave, perché endurance significa pianificazione: ricambi, logistica, personale, procedure, e soprattutto una catena di supporto che regga quando la gara diventa una lunga notte di imprevisti.
Metodo prima della livrea
Il tema vero, però, non è il colore dell’auto. Il tema è il metodo. Un programma credibile vive di test e raccolta dati, simulazioni, lavoro su set-up, gestione gomme, freni, raffreddamento e strategie di doppio stint. Nel GT3 conta anche il BoP, il Balance of Performance, che può rendere la stessa vettura più o meno efficace a seconda di peso, potenza e restrizioni imposte. Per questo chi vuole essere competitivo non si affida alle “sensazioni”, ma alla ripetibilità delle prestazioni.
La domanda finale resta aperta ed è anche la più interessante: quanto pesa cambiare macchina e quanto pesa saper leggere la pista quando scende il buio, tra traffico, bandiere gialle e meteo che gira? Forse la risposta è semplice e brutale. La vettura giusta aiuta. Il processo giusto vince.





