SUV a GPL: Guida ai Modelli Bifuel sotto i 4,5 Metri per Massimizzare il Risparmio al Distributore

Un pieno che costa meno, un percorso più lungo, un’auto che non chiede compromessi: i SUV a Gpl compatti restano il rifugio di chi vuole guidare sereno e pagare poco al distributore, senza rinunciare a spazio e praticità.

Perché scegliere un SUV a Gpl oggi

Secondo Unrae, dall’inizio dell’anno le immatricolazioni a Gpl sono 132.564, pari al 9,3% del mercato. Un dato solido, nonostante l’avanzata di ibrido ed elettrico. Il punto è semplice: il prezzo al litro del Gpl resta mediamente inferiore alla benzina (consultare Osservaprezzi Carburanti – MIMIT per i valori aggiornati), e la differenza copre ampiamente consumi leggermente più alti e una manutenzione un filo più attenta. Con il doppio serbatoio (benzina + Gpl), l’autonomia combinata supera spesso i 1.000 km, una sicurezza nei viaggi lunghi.

C’è qualche nota pratica: l’impianto Gpl necessita controlli specifici e, per normativa italiana, la riqualificazione/sostituzione del serbatoio è decennale. Costi e tempi variano per modello e rete assistenza: è bene chiedere preventivi chiari prima dell’acquisto.

Fin qui i numeri. Ma il cuore della scelta, per molti, sta nel formato giusto: ruote alte per città e gite, dimensioni agili, spesa sotto controllo. E qui entra in gioco il filone che, oggi, massimizza davvero il risparmio al distributore: i SUV bifuel compatti, rigorosamente sotto i 4,5 metri.

Modelli bifuel sotto i 4,5 metri da considerare

Dacia Duster Eco‑G: un classico del segmento. Lunghezza intorno a 4,34 m, impianto Gpl di serie e serbatoio toroidale nel vano ruota. Il 1.0 turbo Eco‑G privilegia l’efficienza e, con una guida regolare, la combinazione dei due serbatoi consente di superare i 1.000 km senza ansia. Dacia fornisce dati trasparenti e una rete capillare: è spesso la porta d’ingresso più razionale al Gpl “di fabbrica”.

DR Automobiles (DR 3.0, DR 4.0, DR 5.0): tutti sotto soglia 4,5 m, con configurazioni benzina/Gpl offerte direttamente a listino e impianti firmati da operatori specializzati. La filosofia è chiara: dotazioni ricche, taglia urbana, costi chilometrici bassi. Verificate schede tecniche e capacità del bagagliaio con bombola toroidale: l’impatto sul volume utile cambia a seconda del modello.

EVO 3: marchio del gruppo DR, B‑SUV a Gpl che punta su prezzo d’acquisto competitivo e costi fissi leggeri. Anche qui, impianto integrato e lunghezza contenuta facilitano vita in città e parcheggi.

SsangYong Tivoli Bi‑Fuel: in Italia ha avuto versioni Gpl in diverse annate, con lunghezza intorno a 4,22 m. La disponibilità può variare per anno modello: è consigliabile verificare il MY 2025 presso la rete ufficiale.

Nota su altri modelli: alcuni crossover e SUV di marchi generalisti hanno proposto allestimenti Gpl in passato (es. Captur TCe Gpl). La presenza a listino oggi non è sempre garantita: se non trovate riferimenti chiari sui siti ufficiali, meglio chiedere conferma in concessionaria. Evito di indicare prezzi quando non verificabili sul MY corrente.

Quanto si risparmia, in pratica?

Esempio prudente: se a benzina percorrete 100 km con 6,5 l (1,75–1,95 €/l) e a Gpl ve ne servono 7,5 l (0,75–0,90 €/l), il costo per 100 km può scendere da circa 11–12 € a 6–7 €. Non è matematica pura, dipende da stile di guida, percorso e temperatura, ma la forchetta spiega perché il Gpl resista. Fonti utili: Unrae per i volumi, Osservaprezzi Carburanti (MIMIT) per i prezzi medi, schede tecniche dei costruttori per dimensioni e autonomie.

Un’ultima immagine: uscita dalla città, serbatoio metà Gpl e metà benzina, e quella sensazione che il viaggio si allunghi al ritmo delle idee. Il prossimo pieno lo fate per dovere o per voglia di partire?

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