Bernie Ecclestone conosce come pochi le dinamiche del circus della F1. L’inglese ha demolito il management della Scuderia Ferrari.
Mr. B ha creato la F1 ed è consapevole di cosa serve per vincere. Lui stesso ha diretto piloti e uomini, cercando sempre figure forti. In Ferrari al momento mancano gli uomini giusti che possano fare la differenza e la questione non ruota intorno ai piloti come ha fatto capire John Elkann. Il presidente erroneamente ha ammonito Leclerc e Hamilton di parlare troppo, ma la vettura non è all’altezza delle ambizioni di entrambi. Un problema che va avanti da anni, dato che l’ultimo titolo mondiale è arrivato nel 2008 con Massa e Raikkonen, due driver che si sono ritirati.
Bernie Ecclestone non ha nessuna intenzione di responsabilizzare l’operato di un 7 volte campione del mondo, in grado di vincere 105 GP in F1 e un giovane che ha trascinato la squadra nei momenti più difficili. Charles Leclerc è stato cresciuto nella Ferrari Driver Academy e dal 2019 ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo su vetture indecenti. L’ex capo della Formula 1 ritiene che a mancare sia una figura autoritaria. Oggi la Ferrari sarebbe guidata da un uomo troppo debole per imporsi. Del resto il pesce puzza sempre dalla testa.
I responsabili principali del Cavallino sono due: John Elkann e Frederic Vasseur. Quest’ultimo dovrebbe fare le veci di un numero 1 al muretto con una gestione sapiente di uomini che lui stesso ha selezionato. Non avrebbe dovuto costruire a sua immagine e somiglianza un team senza basi solide. L’ex team principal della Sauber si è lanciato in una missione che pare più grande di lui. La SF-25 si è rivelata una monoposto pessima. Il progettista originario, Enrico Cardile passato poi in Aston Martin, e il subentrato Loic Serra non sono stati in grado di offrire una vettura in grado di vincere un singolo Gran Premio nel 2025. Un flop clamoroso e senza scusanti.
“Senza un dittatore non vinceranno mai – ha tuonato l’ex boss della F1 – Alla Ferrari serve una figura autoritaria. Lì non si parla italiano, si parla Ferrari. Ma troppa gente vuole comandare, e quando tutti decidono, nessuno decide davvero”. Una bordata che ha un fondo di verità e che mostra i limiti di un organigramma senza un condottiero.
“Hamilton? Gli sta sfuggendo tutto. Pensava di poter tornare campione, ma scoprirà che questo è solo un progetto di marketing. Tra qualche anno farà moda. È uno dei migliori dell’ultimo decennio, ma non il migliore“, ha concluso Bernie Ecclestone.
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