Per limitare la diffusione e la circolazione di vetture diesel, l’Esecutivo ha scelto il pugno duro, andando ad aumentare il prezzo del carburante dal prossimo anno.
Per i possessori di auto diesel il nuovo anno porterà delle novità e non sono molto positive; per chi con l’auto ci lavora sulle lunghe distanze, ci sarà un aggravio di spesa alla pompa.
Da tempo anche i diesel di ultima generazione sono stati demonizzati, bistrattati, quasi come se il male del mondo per la Commissione europea fosse il motore alimentato a diesel. Chi inquina va sanzionato, anche perchè va scoraggiato l’uso oltre che l’acquisto. La logica è questa e colpisce tutti coloro sono ancora in possesso di un veicolo a gasolio.
Dal primo gennaio chi possiede un auto a benzina pagherà meno ai distributori, perchè è più virtuoso, più rispettoso del problema ambientale. Vediamo di fare chiarezza e aspettiamo poi le prossime novità normative, che cadono come una scure sulla testa degli automobilisti, oltre che delle Case costruttrici costrette a rivedere modelli e produzione per il prossimo futuro.
Nella fattispecie chi possiede un’auto a benzina si vedrà ridurre l’accisa dello stesso importo. Oggi su un litro di verde paghiamo 71,34 centesimi di tasse, mentre sul gasolio 63,24. Un vantaggio per i proprietari di un auto diesel che va sanzionato, punito, ma come in pratica? Da gennaio per entrambi i carburanti l’accisa sarà di 67,29 centesimi. Facendo due conti, ciò vuol dire che chi va a benzina risparmierà circa 40 centesimi ogni 10 litri.
Un cifra che si farà sentire positivamente sul portafogli alla fine dell’anno, ma il vantaggio già al primo pieno si sentirà positivamente, ad esempio un’auto con un serbatoio di 50 litri, un pieno costerà circa 2 euro in meno. Il Codacons ha annunciato: “L’accisa è aumentata di 1,5 centesimi di euro il prezzo del gasolio alla pompa è immediatamente salito, mentre per la verde, pur in presenza di una riduzione dell’accisa da 1,5 centesimi, i ribassi sono stati minimi”. Sembra un po’ la storia della coperta troppo corta, quando la si tira da una parte si accorcia dall’ altra, ma questa fa parte spesso del gioco della politica non solo italiana.
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