Il futuro del gruppo Stellantis è incerto, e l’ex CEO Carlos Tavares ha deciso di avanzare una teoria in merito a ciò che accadrà nei prossimi anni. In programma c’è una divisione del gruppo.
Non ci sono certezze di alcun tipo su ciò che accadrà nel futuro del mercato dell’auto, ed i grandi gruppi mondiali devono trovare rapide soluzioni ad una situazione di grave crisi. Il gruppo Stellantis è uno dei colossi che fa maggiormente fatica da due anni a questa parte, a seguito di un generale calo della domanda e di scelte strategiche che non si sono rivelate corrette. Il piano Dare Forward 2030, voluto dall’ex CEO Carlos Tavares, è stato cancellato, dal momento che prevedeva la vendita di sole auto elettriche in Europa a partire dalla fine di questa decade.

Le BEV non hanno conquistato la fiducia dei clienti, e tutti i marchi stanno facendo dei passi indietro in tal senso. Antonio Filosa ha deciso di far partire il rilancio dal Nord America, investendo ben 13 miliardi di dollari nei marchi Jeep e Ram, potenziando la produzione ed assumendo 5.000 nuovi lavoratori. Stellantis, tuttavia, dovrà tutelare anche i propri interessi in Europa, e pare che l’equilibrio che si è creato a fatica nel corso degli ultimi anni possa rompersi da un momento all’altro.
Stellantis, per Tavares sarà spartito tra cinesi ed americani
Nel dicembre dello scorso anno, al termine di una gestione quantomeno discutibile, Carlos Tavares rinunciò al ruolo di CEO del gruppo Stellantis, cedendo così il passo ad Antonio Filosa, che lo ha poi rimpiazzato a partire dalla scorsa primavera. Il manager portoghese, che si è assicurato una buonuscita da milioni di euro, crede che i cinesi e gli americani, in futuro, si prenderanno il gruppo andando a creare una vera e propria spaccatura.

Tavares ha lanciato una sorta di profezia sul futuro di Stellantis, e crede che la divisione francese possa avere dei problemi dopo la sua partenza: “L’equilibrio che si è venuto a creare tra Italia, Francia e Stati Uniti si potrebbe rompere. Un produttore cinese potrebbe fare un’offerta per la parte europea del gruppo, mentre gli americani si riprenderanno le attività in Nord America. Uno scenario possibile, ed è probabile che ciò accada in futuro, in un giorno. Con la mia partenza, non sono certo del fatto che gli interessi francesi che ho sempre avuto a cuore saranno difesi altrettanto bene“.





