Auto, perché se si rompe il vetro non si formano schegge? C’è un motivo ben preciso

Oggi andremo ad analizzare una curiosa situazione, che purtroppo può verificarsi quando si rompe il vetro dell’auto. In questi casi, come avrete notato, non si formano schegge, e tutto è legato alla sicurezza.

La sicurezza è ormai messa al primissimo posto nel mondo delle quattro ruote, ed è più che giusto che sia così. Purtroppo, gli incidenti stradali continuano ad essere un serio problema, ed è fondamentale che si riescano a limitare i rischi nel migliore dei modi. Sul sito web “Geopop.it“, è stato analizzato il motivo per il quale i vetri delle nostre auto non creano schegge in caso di incidenti, tanto quelli del parabrezza quando quelli dei finestrini e del lunotto posteriore.

Vetro auto perché non si formano schegge
Vetro auto in mostra – Derapate.it

Ma cosa c’è dietro a questo curioso aspetto che è in grado di garantire una maggiore sicurezza? Tuto si spiega grazie all’utilizzo di meccanici e termici nella fase di produzione, che assicurano così un minor rischio di farsi male nel caso in cui il vetro della nostra auto dovesse spaccarsi a seguito di una collisione. La creazione di schegge alimenterebbe ulteriormente il pericolo di morte o di lesioni gravi, ed è per questo che sono stati svolti grandi passi in avanti negli ultimi anni su questo fronte.

Vetro, dietro la mancata rottura c’è l’uso di materiali sicuri

I vetri delle auto non si rompono nello stesso modo in cui avviene con un bicchiere che cade a terra. Si chiamano vetri di sicurezza, che si rompono limitando i danni a persone e cose, e sono principalmente di tre tipologie.

Vetro rotto materiali sicuri
Vetro rotto ecco la spiegazione – Derapate.it
  • Vetri armati: Sono realizzati con l’utilizzo di una rete metallica inserita durante la fase di laminazione. Hanno lo scopo di trattenere i frammenti che possono generarsi dopo un urto o una frattura. Permettono di mantenere intatta la funzione di separazione offerta dal vetro stesso. Ritardano inoltre la propagazione del calore, aumentando la sicurezza in caso di incendio;
  • Vetri stratificati o laminati: Si ottiene un vetro stratificato interponendo tra le due lastre di vetro una terza lastra, questa volta in materiale plastico. In questo modo, pur essendo soggetto ad un violento impatto, il vetro manifesta una rottura radiale e la materia plastica inserita in fase di lavorazione riesce a trattenere i frammenti che si formano dopo le fratture che sono state provocate dall’urto;
  • Vetri temprati: Essi garantiscono una maggiore resistenza agli urti, grazie a tutti i processi di lavorazione subiti sino alla fase di utilizzo. La loro rottura evolve verso una frantumazione diffusa, ed ogni piccolo di vetro assume una forma che non è composta da spigolature. Tali vetri sono però complessi da lavorare, e possono rompersi del tutto anche se non vengono particolarmente sollecitati.
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