Il marchio di Elon Musk sta ottenendo risultati pessimi nel Vecchio Continente. Scopriamo cosa sta succedendo a Tesla.
Sembrava essere il brand del futuro, ma quando l’hype per l’EV è crollato, Tesla ha iniziato a soffrire di una crisi inaspettata. Il colosso californiano ha acquisito negli anni un vantaggio enorme rispetto ai competitor, creando delle vetture essenziali sul piano estetico che sono diventate uno status symbol per i progressisti green. Gli amanti delle tecnologie 2.0 hanno iniziato a venerare Elon Musk. Tutto molto bello finché il miliardario sudafricano non è sceso a patti con il Presidente attuale degli Stati Uniti, Donald Trump. Quest’ultimo, infatti, ha chiuso una porta al fondatore della Tesla, dopo le elezioni, alzando un altro polverone.
Le immatricolazioni di nuove auto elettriche del marchio americano sono crollate a luglio in diversi mercati europei fondamentali, nonostante il rinnovamento della Model Y, insidiata dai cloni cinesi. Le vendite di Tesla sono diminuite di oltre un terzo in Europa nei primi sei mesi dell’anno. I motivi sono anche politici perché Musk è diventato un bersaglio e tanti hanno deciso di boicottare il marchio. Ci sono stati anche attacchi alle colonnine Supercharger della Tesla in diverse metropoli americane.
Valutiamo l’impatto della crisi della Tesla Paese per Paese. Le vendite sono ribassate dell’86% su base annua a luglio a 163 vetture in Svezia, del 52% a 336 auto in Danimarca e del 27% a 1.307 esemplari in Francia. Il crollo è del 62% con 443 auto nei Paesi Bassi e del 58% a 460 auto in Belgio, secondo i dati ufficiali.
Sono crollate anche del 5% a 457 auto in Italia e del 49% a 284 auto in Portogallo, solo Norvegia e Spagna hanno cambiato il trend con le consegne a luglio in aumento dell’83% e del 27%, rispettivamente a 838 e 702 auto elettriche Tesla. Numeri comunque irrisori rispetto a quello che sarebbe dovuto essere l’impatto delle EV americano nel Vecchio Continente nel 2025.
“Riteniamo che le nostre vendite in Europa miglioreranno significativamente una volta che saremo in grado di offrire ai clienti la stessa esperienza che hanno negli Stati Uniti”, ha annunciato agli analisti Elon Musk, avvertendo che la situazione si è complicata sull’intero primo periodo dell’anno. Il flop Cybertruck negli Usa, alcuni richiami, tra cui alla Model Y, hanno scalfito anche l’immagine progressista e senza difetti di un marchio relativamente giovane che pare aver smarrito la strada maestra.
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