Sono quasi 700.000 le Ford che sono state richiamate dal costruttore, a seguito di problemi tecnici molto preoccupanti ed in grado di provocare gravi rischi ai proprietari. Ecco la situazione e le prossime mosse del brand.
Si parla sempre più spesso di richiami che coinvolgono il mercato dell’auto, causati da problematiche tecniche che colpiscono in massa le vetture. Stellantis ha appena richiamato oltre 600.000 auto per problemi ai motori 1.2 PureTech 3 cilindri Gen 3, che potrebbero addirittura finire per incendiarsi. La Ford, dal canto suo, non se la passa troppo meglio, ed ha appena annunciato l’ennesima campagna di richiamo di quest’anno.
Secondo i numeri che sono emersi in questi giorni dagli USA, la casa di Detroit ha avviato ben 88 pratiche di richiamo nel primo semestre del 2025, stabilendo un nuovo record negativo in tal senso. Nel 2014 era stata la General Motors a stabilire un primato negativo in tal senso, non andando oltre i 77 richiami. La Ford non sembra trovare soluzioni ai propri problemi, ed ora occorrerà intervenire su oltre mezzo milione di veicoli. Andiamo a scoprire quali sono e quali sono le soluzioni attuate dal brand dell’Ovale Blu per risolvere il problema.
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Ford, ben 694.271 le auto richiamate per perdite dagli iniettori
Stando a quanto emerso, la Ford richiamerà la bellezza di 694.271 veicoli per via di potenziali perdite dagli iniettori. Sono finiti sotto accusa modelli come la Bronco Sport prodotta tra il 2021 ed il 2024 e l’Escape assemblata tra il 2020 ed il 2022. Essi sono spinti dal motore a tre cilindri da 1,5 litri prodotto dalla casa di Detroit. Pensate che questa problematica era già stata affrontata in due occasioni con altri richiami, che però non sono riusciti a risolvere del tutto il guasto. Secondo la Reuters, il marchio ha stabilito i costi precisi di riparazione, cifre davvero importanti.
Nello specifico, la Ford dovrà spendere qualcosa come 570 milioni di dollari per sistemare il problema, in un caso che inizia dal lontano 2022. Nel novembre di quasi tre anni fa, il colosso dell’Ovale Blu aveva richiamato ben 521.746 vetture, aggiornando il software come soluzione primaria. L’obiettivo era quello di rilevare potenziali perdite dagli iniettori ed un tubo di scarico per evacuare il carburante fuoriuscito dal motore. In seguito, un altro richiamo aveva coinvolto 42.652 auto nel marzo del 2024, ma le riparazioni erano state improprie. Ora occorrerà intervenire nuovamente, nella speranza che sia davvero l’ultima volta.