Il gruppo Stellantis vive una fase critica, ma ha tutte le intenzioni di reagire, ed ora vuole salvare un’azienda molto importante per i propri interessi. Ecco cosa si è deciso di fare in queste ultime ore.
Per il mercato dell’auto sono anni duri, durissimi, fatti di continue perdite e di conti che non tornano. Stellantis ha avviato una fase di rilancio dopo il disastro dell’ultimo anno e mezzo, con Carlos Tavares che si è dimesso a dicembre, cedendo il proprio ruolo al nostro Antonio Filosa, manager di origini napoletane entrato in FIAT nel 1999, e che vanta una lunghissima esperienza nel mondo delle quattro ruote.
Starà a lui l’arduo compito di riportare la holding multinazionale olandese a livelli di vendite accettabili, dopo la terribile crisi che si è scatenata nel corso degli ultimi anni. Nelle ultime ore, è stato reso noto che Stellantis tenterà di salvare un fornitore strategico in grave difficoltà sotto il profilo finanziario, così da poter scongiurare il suo fallimento, che sarebbe disastroso per l’intera filiera. Andiamo a scoprire cosa potrebbe accadere e quali sono le mosse del gruppo per garantire un certo tipo di continuità.
Stellantis, parte il tentativo di salvataggio per Cln-Coils Lamiere
Secondo le ultime notizie, Stellantis rivedrà le condizioni contrattuali di Cln-Coils Lamiere Nastri, un fornitore in crisi finanziaria, nel tentativo di garantire la stabilità produttiva e la continuità nel prossimo periodo. Secondo quanto reso noto da Bloomberg, il gruppo di proprietà di John Elkann ha intenzione di aumentare del 3% i compensi relativi ai contratti di fornitura nel nostro paese, con l’obiettivo di sostenere la filiera produttiva. Inoltre, è in corso una trattativa per acquisire impianti di Cln che si trovano in Brasile ed in Polonia, ma non sono arrivate conferme o smentite in tal senso.

Cln, per chi non dovesse conoscerla, è un’azienda torinese, che fu fondata, nel secondo dopoguerra, da Mario Magnetto, e che oggi è controllata in maggioranza, per il 75%, dalla sua famiglia, con ArcelorMittal che ne detiene il restante 25%. Si occupa dei produrre componenti in acciaio per il mercato dell’auto, ed è attiva sia in Brasile che in Turchia, ma anche in Europa ed in Sudafrica. Negli ultimi anni, è andata in crisi e sta trattando con le banche un piano per ristrutturare il proprio debito, con Stellantis che è scesa in campo, così da aiutare negli accordi da chiudere entro il prossimo ottobre.