Il gruppo Stellantis continua a generare polemiche a non finire, ed in Italia l’industria automobilistica è ormai al collasso. Da uno dei siti di produzione più famosi è ormai una fuga totale.
La crisi del settore automobilistico ha colpito l’intera Europa, e l’Italia è purtroppo ai primi posti tra i paesi che hanno perso la gran parte della propria forza lavoro. Il gruppo Stellantis ha ridotto enormemente le capacità produttive della penisola, come confermato dai dati degli ultimi anni. L’obiettivo del Governo è quello di produrre circa un milione di veicoli l’anno, ma nel 2024, sotto il gruppo di John Elkann non si è arrivati nemmeno alla metà di quel target.
Stellantis vive una crisi globale ed essendo l’unico produttore di auto in Italia, ha dovuto tagliare molti rami, e sta continuando a farlo. Sono quasi 2.000 gli esuberi già comunicati in questi primi mesi del 2025, e la speranza che qualcosa possa cambiare dopo l’avvento del nuovo CEO Antonio Filosa starebbe già svanendo. Le ultime notizie non sono affatto positive, e fanno temere il peggio in chiave futura.
Stellantis, da Cassino se ne vanno 265 dipendenti
Secondo quanto reso noto in queste ultime ore, ben 265 dipendenti usciranno dal sito di produzione Stellantis di Cassino, dove presto inizierà l’assemblaggio delle nuove Alfa Romeo Stelvio e Giulia. In totale, dunque, sale a 1.925 il numero di esuberi in questi primi cinque mesi e poco più del 2025. Gli accordi sindacali che prevedono incentivi con chi è vicino alla pensione non stanno facendo altro che svuotare i nostri stabilimenti, in modo da permettere alla holding multinazionale olandese di alleggerire i costi e le strutture. L’obiettivo è quello di allineare questi elementi al mercato ed al bisogno di produzione odierno.

Al momento, solamente la Fiom, tra i sindacati metalmeccanici, ha scelto di non firmare accordi di questo genere. Secondo Fiom, occorrerebbe incentivare una ripartenza della produzione e non un suo totale abbandono, che si sta concretizzando con i continui licenziamenti. Misure simili sono già state annunciate in altri stabilimenti, come quelli di Melfi, Termoli, Pomigliano, ed entro ottobre toccherà anche ad Atessa, alle porte di Chieti. Stellantis sembra voler proseguire decisa per la propria strada.