I motori delle auto continuano a presentare delle soluzioni davvero eccezionali, con la tecnologia che continua a fare passi da giganti. Ecco una novità che è emersa in questi ultimi tempi che fa davvero gridare al miracolo.
Il mondo delle quattro ruote continua ad accogliere importanti novità per quanto concerne le motorizzazioni, con tante innovazioni legate a tecnologie via via sempre più raffinate. Le auto elettriche sono sicuramente quelle in maggiore via di sviluppo, con tanti aggiornamenti in arrivo nei prossimi anni. Si parla tanto delle batterie allo stato solido che Toyota ed altri colossi stanno sviluppando, ma l’elettrico non è certamente l’unica strada.
Le BEV sono infatti in grave difficoltà sul fronte delle immatricolazioni, per via dei loro costi esagerati, che tengono lontani i clienti, o almeno la loro gran parte. Di base, tutti i motori sono basati sulla conversione dell’energia termica in quello che è poi definito lavoro meccanico, ed il principio su cui viene basata la fisica impone che l’energia non nasca da zero, ma che si possa convertire da una forma all’altra. In questo modo, i progettisti di tutto il mondo hanno basato le loro opere, ma ora sta arrivando una novità che merita di essere analizzata nel dettaglio. La scoperta può cambiare tutto.
I motoristi hanno il sogno nel cassetto di realizzare un propulsore che possa avere un funzionamento innovativo, diverso da quello assicurato dall’utilizzo di combustibile o dall’energia termica. Si tratta di un sogno che pare essere quasi irraggiungibile, eppure è appena emerso un curioso progetto che potrebbe trasformare tutto ciò in fatti. Si tratta del motore quantistico, una soluzione in grado di rivoluzionare il settore, visto che andrebbe ad agire annullando ogni forma di inquinamento ed abbattendo i costi. La scoperta, ripresa dalla rivista “Physic World“, mette al centro la teoria dell’applicazione di un motore quantistico per le auto o altri mezzi.
Esso si baserebbe sulle teorie di Enrico Fermi e di Satyendranath Bose, in cui l’equilibrio dei corpi si basa su delle particelle subatomiche note come fermino e bosioni, che derivano dai nomi dei due grandi scienziati. La questione ha già avviato importanti dibattiti con l’obiettivo di avviare nuovi studi di una propulsione che sia in grado di sfruttare queste particelle, annullando il bisogno di combustibili o di energia termica. Chissà che, in futuro, la cosa non diventi realtà.
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