Le MotoGP sono il top assoluto per quanto riguarda il motorsport su due ruote, ed oggi vi porteremo a scoprire il dato preciso relativamente alla cilindrata dei loro motori. Le altre discipline non possono competere.
La MotoGP è la massima categoria nel mondo delle due ruote, con i prototipi che vanno in pista che sono ormai in grado di toccare vette prestazionali mai viste in passato. La Ducati ha avviato la rivoluzione aerodinamica che ha aumentato le performance, grazie al lavoro sopraffino del vulcanico ingegner Luigi Dall’Igna, un orgoglio italiano, un genio che ha reso la casa di Borgo Panigale una forza dominante.
Al giorno d’oggi, in MotoGP la differenza non viene solamente dalla potenza dei motori, ma anche e soprattutto dall’aerodinamica e dall’elettronica, aspetti in cui la Ducati fa un altro sport rispetto alla concorrenza. Ovviamente, anche il motore continua ad essere una componente fondamentale, ed oggi ci concentreremo su un aspetto che sta per essere rivoluzionato. Ci riferiamo alla cilindrata che i propulsori odierni toccano per regolamento, che presto verrà ridotta a seguito di un cambio di regolamenti. Andiamo a scoprire i dettagli in tal senso.
MotoGP, la cilindrata dei motori è pari a 1.000 cc
La MotoGP ha assunto questo nome nel 2002, quando prese il posto della classe 500. Sino al 2001, la cilindrata delle moto della top classe era, ovviamente, di 500 cc, per poi andare quasi a raddoppiare, sino ai 990 cc, a partire dal 2002 sino al 2006. I motori erano, all’epoca, 4 tempi, ed era permesso anche utilizzare cilindrate di 500 cc 2 tempi se qualcuno lo avesse desiderato. Tra il 2007 ed il 2011 sono arrivate le cilindrate di 800 cc 4 tempi, prima dell’ultimo cambio che ha portato alla cilindrata attuale. Dal 2012 la top class vanta dei motori 4 tempi da 1.000 cc di cilindrata, con cavalleria a dir poco sensazionali.

Secondo le stime, visto che i costruttori non rivelano dei dati ufficiali, per ovvi motivi, le moto possono superare i 250 cavalli di potenza massima, dati eccezionali per dei mezzi a due ruote. Dal 2027 la cilindrata sarà ridotta ad 850 cc, una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda la top class, che riguarderà anche molti altri aspetti tecnici. La sensazione è che un cambio regolamentare sia l’unica possibile per gli altri costruttori di annullare l’enorme vantaggio che la Ducati può vantare ormai da diversi anni, e che è destinato ancora a perdurare per almeno un’altra stagione e mezzo.