Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi hanno fatto la storia del nostro Paese con visioni imprenditoriali che hanno arricchito la vita degli italiani. Ecco le loro posizioni.
Non è necessario essere un tifoso della “Vecchia Signora” o un simpatizzante del Milan per conoscere Gianni Agnelli, l’Avvocato, o Silvio Berlusconi, il Cavaliere. Vite straordinarie toccate dalla fortuna, quest’ultima mantenuta con grandi capacità imprenditoriali. Per chi possiede una memoria storica la vita e la scalata di Gianni Agnelli è qualcosa di simile ad un monarca. A metà degli anni ‘50 inizia la scalata che lo porterà ai vertici della Fiat: nel 1959 assume la presidenza dell’IFI-Istituto Finanziario Industriale; nel 1963 è nominato amministratore delegato della Casa automobilistica piemontese, di cui, dal 1966, assume la presidenza che manterrà per un trentennio continuando ad occuparsene anche dopo aver ceduto, nel 1996, il comando a Cesare Romiti.
Agnelli è Torino, la sua nobiltà sabauda, ed è la Juventus, la squadra più amata e più odiata del panorama calcistico italiano, quella che vince tutto perché ha i campioni migliori secondo i suoi tifosi e gli arbitri sempre dalla sua parte secondo i suoi detrattori. L’eredità dell’Avvocato, che in molti ricorderanno anche per lo stile, è un patrimonio sconfinato in costante evoluzione, ma dietro le scelte d’investimento e le strategie societarie si celano figure di rilievo che portano avanti il buon nome della famiglia.
Il Presidente Berlusconi, uomo di affari e politico, ha lasciato una eredità ai figli e nipoti di 3,6 miliardi di euro. Una cifra da capogiro se solo si pensa il punto di partenza del Cavaliere. A questa cifra vanno aggiunti partecipazioni in società quotate in borsa, beni immobili, investimenti finanziari, beni mobili e molto altro.
Gran parte di questi beni sono sotto il controllo della holding Fininvest, a partire da Banca Mediolanum, la casa editrice Mondadori e ovviamente Mfe – Media for Europe. Berlusconi aveva mantenuto per sé solo il 61,2% del capitale della Fininvest, costituito da quattro delle ventidue holding che in passato ne custodivano il capitale. Al netto di un 2% di azioni proprie detenute dalla stessa Fininvest, la quota di quest’ultima non direttamente in possesso dell’ex premier è divisa proprio tra i cinque eredi: il 7,65% ciascuno a Marina e Pier Silvio, il 21,42% agli altri tre.
Oggi, i cinque figli occupano ruoli di dirigenziali nelle principali aziende di famiglia, da Mediaset e Mondadori, mentre nessuno per ora nessuno è entrato in politica. Gli eredi di Gianni Agnelli hanno ereditato 20 miliardi. Gianni Agnelli aveva un patrimonio superiore, ma ha ereditato già una posizione da sogno.
L'utilizzo del Telepass è ormai una pratica comune per chi si sposta di frequente, ma…
In occasione del Salone di Shanghai è stato svelato al mondo un nuovo concept di…
Tranne che per i paesi anglosassoni, in Europa si guida dal lato destro della strada,…
Il nome vi farà pensare al marchio della Mela, ma si tratta di un nome…
Marc Marquez ha gettato al vento una possibile vittoria in Spagna, ed il CEO della…
La Lancia Delta tornerà nella gamma in futuro, ma la data del suo debutto slitta.…