Il 2025 è alle porte e si torna a parlare di incentivi, che però non verranno più erogati a favore del cliente. Ecco cosa aspettarsi.
L’industria automotive italiana è in una fase di tracollo, come ci viene confermato dai dati relativi alla produzione. Al giorno d’oggi, in Italia vengono prodotti meno di 400.000 veicoli l’anno, mentre prima dell’avvento di Stellantis eravamo sopra il milione ogni 12 mesi, a conferma di quanto le politiche di Carlos Tavares siano state dannose per il nostro paese. A ciò occorre aggiungere anche il tracollo delle vendite, che ha contraddistinto gli ultimi anni del mercato europeo.
Inoltre, è stato annunciato che dal 2025 non verranno rinnovati gli incentivi auto per i clienti, il che significa che non ci saranno più sconti sui prezzi di acquisto dei nuovi modelli. Tuttavia, sono comunque previsti degli incentivi per l’industria automotive, e nelle prossime righe, andremo a svelarvi il loro funzionamento. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha fatto chiarezza in tal senso, firmando un decreto che disciplina le modalità di accesso agli incentivi. Andiamo a scoprire il tutto nei particolari.
L’obiettivo degli incentivi 2025 è quello di sostenere il sistema di produzione per la transizione ecologica, ed anche quello di riportare a volumi più elevati la produzione automotive a tutti gli effetti. L’incentivo previsto è pari a 500 milioni di euro, utili per incentivare gli investimenti privati nel settore della transizione, partendo proprio dall’automotive. Dunque, l’Ecobonus 2025 è destinato alle imprese e non al cliente, e l’obiettivo è quello di far ripartire l’industria, ormai ferma al palo da troppo tempo. Almeno il 40% delle risorse sarà destinato al sud del nostro paese, e l’obiettivo è lo sviluppo industriale unito ad una tutela ambientale, il tutto volto a sostenere la competitività e la resilienza delle filiere strategiche.
Alle domande di agevolazione verrà assegnato un punteggio, in base al quale poi si creerà una graduatoria che stabilirà l’ordine di avvio dell’istruttoria. Saranno valutati criteri come l’impatto occupazionale, l’innovatività del programma ed il coinvolgimento di piccole e medie imprese. L’obiettivo è quello di stanziare fino ad 1,2 miliardi di euro sino al 2027, in modo da far ripartire il settore dell’automotive. Ed i primi risultati li valuteremo già dal prossimo anno, ormai manca poco.
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