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Auto, l’Italia mostra i muscoli: è guerra per tenere in vita i motori termici

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Giovanni Messi

L’Italia non ha intenzione di cedere al ban previsto nel 2035 per le auto dotate di motori termici. Ecco la situazione.

L’Europa ha preso tempo fa una decisione che è destinata a rivoluzionare il mondo della mobilità, a patto che venga poi rispettata. L’idea è quella di bandire le auto dotate di motore a combustione a partire dal 2035, almeno in termine di produzione e di vendita. Da quel momento in poi, potranno essere immatricolate solo vetture ad emissioni zero, mentre le termiche acquistate sino al 2034 potranno circolare sino alla fine del loro ciclo vita.

Auto benzina (AdobeStock) – Derapate.it

La decisione ha portato i costruttori ad investire buona parte delle proprie risorse sulle auto elettriche, che al momento non sono gradite ai clienti, causando una grave crisi di vendite. L’Italia si è sempre opposta a questo provvedimento, ed ora ha intenzione di alzare la voce per ottenere un rinvio del ban ai motori a combustione. La partita è tutta da giocare, ma i numeri di mercato, mai così deludenti per le BEV, sono dalla parte dell’esecutivo tricolore.

Auto, l’Italia vuole chiedere un rinvio

L’Italia non ha mai approvato il ban alle auto dotate di motore a combustione, ed ora è tornata all’assalto per chiedere di modificare quanto deciso. Tramite i propri rappresentanti, l’Italia ha ribadito la necessità di rivedere la scelta dell’Unione Europea, come affermato dal Ministro dell’Energia Gilberto Pichetto Fratin, durante un evento a Cernobbio. Fratin ha definito “assurdo” il provvedimento preso dalla UE, del tutto dettato da una visione ideologica. Proprio da parte sua, in forma ufficiale, è arrivata la richiesta di rivedere i piani il prima possibile.

Auto elettriche in mostra – Derapate.it

Ricordiamo che nel 2026, fra poco più di un anno e mezzo, è prevista una valutazione intermedia da parte della UE su quanto deciso poco tempo fa, per valutare quanto è fattibile applicare un ban tra così pochi anni. Adolfo Urso ha richiesto un confronto sul tema immediato, magari già nel 2025, affermando: “Serve chiarezza per non far crollare l’industria europea. L’Europa necessita di una visione pragmatica, quella ideologica ha già fallito“.

Il Governo non è del tutto contrario allo sviluppo delle auto elettriche, ma chiede che ai vari paesi sia concessa maggiore autonomia e potere decisionale, in modo da poter raggiungere in maniera autonoma gli obiettivi di decarbonizzazione. Vedremo quando verrà effettuato il primo incontro per decidere sul futuro, ma ciò che è certo è che, al momento, l’auto elettrica non può rappresentare in solitaria il futuro delle quattro ruote.

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