Non solo Bologna, calo drastico dei limiti di velocità in Italia: i territori colpiti

Bologna ha già trasformato gran parte del territorio in una “zona 30”, ma presto potrebbe essere presa la stessa decisione anche per altre realtà della Penisola.

Bologna è ormai diventata una “città 30”, dove è necessario non superare i 30 km/h per gran parte del centro, scelta che ha però generato non poche polemiche, soprattutto perché influisce inevitabilmente sui ritmi di molti. Tanti automobilisti, infatti, si ritrovano costretti a dover partire prima per raggiungere il proprio posto di lavoro, ma a essere danneggiate sono anche le persone che effettuano un lavoro che richiede spostamenti continui, come chi fa le consegne, sapendo di arrivare a terminare diverso tempo dopo rispetto a quanto previsto.

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Non sarà solo Bologna ad avere il limite a 30 km/h – Foto | Canva – Derapate.it

Il sindaco Matteo Lepore, però, va avanti per la sua strada, convinto che questa misura possa essere un bene per tutti i cittadini e rivelarsi provvidenziale per diminuire gli incidenti. Un investimento fatto a questa velocitò, infatti, può avere conseguenze ridotte se avviene a questa velocità, ben diverso se si viaggia dai 50 km/h in su. Anzi, ora sembra stia facendo proseliti.

Non solo Bologna: altre “città 30” in arrivo

Chi vive a Bologna o si ritrova nel capoluogo emiliano per motivi di lavoro deve inevitabilmente adeguarsi a questo provvedimento, nonostante non sia del tutto d’accordo. Il sindaco, infatti, non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro, anzi ora può convincersi di avere fatto la scelta giusta visto che non è l’unico che sta andando verso questa direzione.

Tra i principali sostenitori di questa misura c’è Roberto Gualtieri, primo cittadino di Roma, che ha deciso di introdurre la prima zona 30 nel IV municipio, a Casal Monastero, nel quadrante nord-est fuori del Grande Raccordo Anulare. Di questo si era parlato già diverso tempo fa, al punto tale da arrivare a realizzare una serie di lavori, durati sette mesi, pur di rendere effettiva la modifica, pur trattandosi di una delle aree più trafficate della capitale.

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Anche Roma potrebbe avere presto diverse “zone 30” – Foto | Canva – Derapate.it

Non ci si vuole però fermare qui, anzi. Gualtieri punta a realizzare ben 78 “zone 30” come ha confermato anche l’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè: La scelta sarà fatta in modo scrupoloso, cercando di preservare il benessere di tutte le persone che circolano in strada, ma allo stesso tempo di generare meno disagi possibili.

La sicurezza stradale è uno degli obiettivi di questa amministrazione – sono le parole dell’assessore riportate dal ‘Corriere dello Sport’ -. Abbiamo ipotizzato circa 70 zone 30 a Roma, zone dove sarà possibile la pedonalità e ciclabilità, dove sarà possibile andare anche in promiscuo”.

L’intervento del Ministro Salvini

La decisione presa da Bologna e ora anche a Roma non sembra però piacere al nostro esecutivo. Tra i principali oppositori di questo provvedimento c’è proprio il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che ha deciso di far valere il suo ruolo per evitare che altre amministrazioni possano agire allo stesso modo.

L’intento è quello di ristabilire i vecchi limiti di velocità e mantenere il 30 km/h “solo dove è necessario“, oltre a ribadire che “il provvedimento dovrà essere motivato strada per strada”, sulla base di quanto disposto dall’articolo 142 del Codice della strada.

La direttiva prevede che misure simili siano giustificate e non generalizzate, per questo deve esserci una motivazione ben precisa per arrivare a un limite così basso. Il riferimento può essere ai territori in presenza di tratti tortuosi, nella vicinanza i, zone con scuole e bambini, zone con intensa circolazione di biciclette, zone industriali con uscita e ingresso mezzi pesanti. È inoltre necessario prendere in considerazioni elementi quali il tasso di incidentalità degli ultimi tre anni, le caratteristiche del contesto urbano e le esigenze temporanee dovute a eventi straordinari.

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