C’è un carburante del futuro, ma non è l’elettrico né l’idrogeno

Opinioni discordanti in merito alle nuove tecnologie. I vantaggi sono molti ma le difficoltà potrebbero rovinare tutto.

Il mercato delle auto elettriche è in forte crescita da ormai diversi anni. Tutti conoscono i vantaggi, soprattutto in termini ambientali, che un’auto elettrica può portare con se. Molte aziende, tuttavia, stanno iniziando a lavorare anche in un’altra direzione,  un’altra forma di carburante, che potrebbe rivoluzionare tutto il sistema automobilistico globale.

carburante futuro
Il carburante del futuro (Derapate)

Si tratta dell’idrogeno, alternativa ormai sempre più diffusa per quanto riguarda la mobilità sostenibile. Già diversi marchi soprattutto giapponesi, hanno intrapreso questo percorso in maniera molto decisa, nel tentativo di differenziare e fare da apripista in un settore che sta nascendo. C’è un’azienda, però, che non crede nell’idrogeno e che nelle ultime ore ha aperto un solco, sollevando diverse problematiche finora mai valutate, o meglio, messe da parte.

Alexander Vlaskamp, amministratore delegato di MAN Track & Bus, ha rilasciato un’intervista alla rivista spagnola Expansion, nella quale ha dichiarato di non ritenere competitiva la tecnologia a idrogeno con quella elettrica. Nonostante ciò sta continuando a lavorare in entrambe le direzioni.

Idrogeno, non è tutto oro quel che luccica: i dettagli

Vlaskamp ha principalmente analizzato il concetto di sostenibilità dividendolo in due. Da una parte la sostenibilità ambientale, dall’altra quella economica. Il risultato? Secondo il CEO di MAN l’idrogeno non è sostenibile in nessuno dei due sensi.

MAN Truck & Bus
Il primo e-truck targato MAN Truck & Bus (MAN Media Press) derapate.it

Al centro dell’analisi ci sarebbero i costi di produzione del cosiddetto “idrogeno verde”, molto più elevato rispetto allo sfruttamento delle fonti rinnovabili come il vento ed il sole per produrre elettricità. C’è poi la questione logistica. L’idrogeno necessita di contenitori specializzati ad alta pressione sia per il trasporto che per lo stoccaggio. Secondo Vlaskamp l’idrogeno non potrà essere utilizzato prima del 2035, sempre ammesso che la sua quantità diventi elevata e, soprattutto, che le infrastrutture diventino adeguate.

Per il momento MAN sembra piuttosto concentrato sulla produzione dei veicoli elettrici, dunque, soprattutto grazie alla collaborazione con ABB per la ricarica da un megawatt. L’azienda tedesca ha già ricevuto 800 richieste per i suoi camion con motorizzazione elettrica dall’inizio del 2024. I camion elettrici di MAN garantiscono autonomie che vanno dai 600 agli 800 km, ma l’azienda sta lavorando a veicoli che dovrebbero affidare fino a 1000km di autonomia giornaliera.

Elettrico o idrogeno, dunque? La battaglia per la mobilità green sembra destinata a continuare e ad arricchirsi di nuovi risvolti nel prossimi anni. Molti automobilisti, intanto, non convinti da nessuna delle due strade, si chiedono: è giusto abbandonare il caro vecchio diesel per alternative che al momento non convincono a pieno? Le nuove soluzioni riusciranno mai a “spodestare” la cara vecchia benzina o sarà anche nel futuro questo il carburante prediletto? Viste le difficoltà della transizione elettrica e i “ritardi” dell’idrogeno, la risposta non è scontata.

Impostazioni privacy