Pierò Pelù, a 60 anni innamorato follemente di “lei”: è la sua “bambina”

Siete a conoscenza dell’automobile guidata da Piero Pelù? Il cantante ha fatto una scelta incredibile. Tutti i dettagli.

Piero Pelù, iconico e intramontabile. Sia se si parla della sua carriera da solista, sia se invece si fa riferimento ai Litifiba, il gruppo con cui si è affermato sui palcoscenici più importanti. Anima rock, uno dei pochissimi in Italia a riuscire nel suo ambito con questo genere, molto prima dei Maneskin e di tutte le nuove leve che si stanno affacciando, grazie ai talent.

Piero Pelù
Il cantante Piero Pelù (Ansa foto) – Derapate.it

Anticonformista, mai banale. Non solo nei concerti perché anche giù dal palco è impossibile non notarlo. La sua storia con i Litfiba nasce negli anni ’80 a 20 anni, è lui che scrive le canzoni del gruppo, di cui è il frontman e leader. Istrionico quando si tratta di esibirsi, la grande fama arriva alla fine degli anni 90, con la canzone ‘Il mio corpo che cambia”, poi il singolo “Il mio nome è mai più”, insieme a Ligabue e Jovanotti, canzone che ha raccolto fondi per Emergency, il tutto legato alla guerra nella ex Jugoslavia.

Poi la rottura con i Litfiba, la carriera da solista, il ritorno dello storico gruppo nel 2009 e la sua carriera continua tuttora. Ma vi siete mai chiesti quale sia l’auto del cantante? Si potrebbe pensare a qualsiasi tipo di macchina, ovviamente Piero Pelù ha fatto una scelta fuori dagli schemi e del tutto inaspettata. Una vettura con cui si è presentato ai nastri di partenza dell’edizione 2018 della Mille Miglia.

Piero Pelù guida un’icona su quattro ruote

La sua auto è l’iconica Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1955. Macchina che poi è stata rinominata “Giulia Sprint”, prodotta dalla Casa del Biscione tra il 1954 e il 1965. Ovviamente anima e linee sportive, assolutamente in linea con quello che è il credo dell’azienda italiana. Il cantante è letteralmente innamorato di quest’auto, di dolore azzurrino, e che ha usato anche per accompagnare la figlia all’altare.

Macchina da 160 km/h, grazie al carburatore doppio corpo e a un rapporto di compressione più elevato rispetto alla versione berlina. Quando fu messa in commercio era possibile scegliere tra soli quattro colori: rosso Alfa, blu tornado, bianco gardenia e azzurro Capri, quello scelto da Piero. Tornando sempre indietro nel tempo era possibile acquistarla con 1.900.000 lire, prezzo non economico, ma più basso rispetto alla 1900 Super Sprint coupé Touring, la sorella maggiore.

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