Molto probabilmente non lo vedremo mai in concessionaria, ma il concept della Nissan Max Out merita davvero di essere ammirato.
E’ stato il pezzo più ammirato e fotografato delle Nissan Futures, manifestazione dedicata dal brand nipponico al futuro. La Max Out si è presentata in carne e ossa dopo essere stata presentata un paio di anni prima in versione digitale. Per il momento non è dato sapersi se ne verranno prodotti altri esemplari, e altrettanto misteriose sono le caratteristiche tecniche. L’unica cosa nota e certa è che, in linea con l’attuale direzione dell’automotive, il suo motore è elettrico.
Dal punto di vista estetico ricorda gli anni ’80, in particolare questo prototipo avveniristico è impreziosito da rimandi al videogioco, successivamente diventato film “Tron”, ma altresì alla serie tv “Automan”, per quanto concerne l’ampia illuminazione che tocca pure le ruote. I copricerchi lenticolari sono infatti a led. Una vera e propria chicca, molto difficilmente replicabile.
Pure gli interni non si risparmiano in termini di piglio futuristico. Il volante è illuminato, e il quadro strumenti, rigorosamente digitale, è un profluvio di led gialli e blu fluorescenti, con un motivo decorativo del coperchio a protezione della capotte ripiegata. I fari anteriori ricalcano il tema dei fasci di luce, mentre la sezione posteriore sfoggia una coda spigolosa e tronca, che incorpora una cornice luminosa e un cuore centrale con il medesimo disegno del reticolo.
Ma con quale intenzione la Casa di Yokohama ha deciso di investire tante risorse su questo progetto? Quale sarebbe il suo fine se mai vedesse la luce in almeno una manciata di repliche?
Il costruttore, così descrive ciò che lo ha condotto ad uno studio di questo genere. “La volontà è di offrire una sensazione di libertà e al contempo un’esperienza di guida migliorata e dinamica“. Una sorta di primo mattoncino di una costruzione più ampia. “L’idea di dare forma ad una gamma diversificata di mezzi all’avanguardia, con una visione chiara di come portare benefici al singolo e alla società“.
Giusto pochi mesi fa il produttore giapponese aveva lanciato in Italia le innovative Qashqai e X-Trail e-Power, definite “full electric senza spina”. In questo sistema l’unità motrice a benzina, viene usata soltanto per generare elettricità. Ciò significa che non consente alle ruote di muoversi. Queste, al contrario, sono connesse al propulsore al 100% “verde”.
Il turbo tre cilindri da 1,5 litri, capace di scaricare sull’asfalto 158 cv, sfrutta la tecnologia esclusiva, brevettata dal marchio, del rapporto di compressione variabile. Sempre sul fronte tecnico il motore può contare su un ulteriore meccanismo biella-manovella, connesso all’albero, che consente al sistema di incrementare o diminuire il movimento del pistone del cilindro, senza sosta.
Se si circola a bassi regimi, l’energia derivata dall’unità termica va a finire in parte a quella elettrica e in parte alla batteria da 2 kW. Quando questa è totalmente carica, il propulsore termico si spegne e il moto viene conferito solamente dall’energia proveniente dagli accumulatori. Quando si accelera di frequente o si tengono alte velocità come in autostrada, l’energia utile all’elettrico viene originata dalla batteria e ugualmente dal propulsore a benzina.
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