Hyundai Pronta a Lanciare il Più Grande EV di Sempre: Debutto Previsto al Salone di Bruxelles 2026 con la Versione Elettrica del Minivan Staria

Un’auto elettrica può essere anche un salotto su ruote? Quando lo spazio diventa libertà, la risposta tende al sì. E se fosse proprio Hyundai a spostare l’asticella, portando nel 2026 a Bruxelles un minivan a batteria pronto a cambiare le regole del gioco?

Perché un minivan elettrico conta

Il mercato parla chiaro. Famiglie numerose, professionisti, turismo lento. Lo spazio è la nuova valuta. Un minivan elettrico non promette solo zero emissioni allo scarico. Promette silenzio, comfort, modularità. E un modo diverso di pianificare i viaggi. Penso alle soste in autogrill, alle notti d’estate in riva all’Adriatico, alle sedute trasformate in piccoli salotti. Un EV di grandi dimensioni può rendere tutto questo più semplice e meno stressante.

Qui entra in scena la Hyundai Staria, già nota per il design futurista e l’abitacolo flessibile. L’attuale Staria, in alcuni mercati, offre fino a 11 posti e un vano di carico che non teme confronto nella categoria. Misure? Circa 5,25 metri di lunghezza e quasi 2 metri di altezza: numeri pubblici, verificabili sulle schede tecniche Hyundai. È un MPV pensato per persone reali con esigenze reali, non un esercizio di stile.

La domanda è: quando arriverà la svolta elettrica?

Secondo informazioni di settore, il debutto della versione a batteria sarebbe previsto al Salone di Bruxelles 2026. Un palcoscenico credibile: il salone belga è storicamente pragmatico, vicino ai modelli di produzione. Nota importante: al momento della scrittura, Hyundai non ha diffuso comunicati ufficiali che confermino date e specifiche della “Staria elettrica”. È un progetto plausibile, non ancora formalizzato.

Cosa aspettarsi (con i piedi per terra)

Dentro Hyundai, la competenza c’è. La piattaforma E-GMP ha portato ricarica a 800V, architetture efficienti e buone autonomie su modelli come Ioniq 5 e 6, mentre Kia EV9 ha dimostrato che un SUV grande può superare i 500 km WLTP con pacchi batteria nell’ordine dei 99,8 kWh (dato dichiarato da Kia; WLTP variabile per allestimento). Se la Staria seguisse una logica simile, potremmo ipotizzare:

– un’autonomia WLTP intorno ai 400–500 km, a seconda di massa, aerodinamica e configurazione interna;
– ricarica ultra-rapida 10–80% in meno di 30 minuti su colonnine ad alta potenza, in linea con gli standard E-GMP già noti;
– versioni a trazione posteriore e, forse, integrale per chi traina o viaggia carico.

Non sono promesse. Sono proiezioni ragionevoli basate su dati pubblici di Hyundai e Kia, che condividono tecnologia. L’elemento chiave sarà l’efficienza aerodinamica: un MPV alto e spazioso oppone più resistenza all’aria di un crossover. Qui il design “a monolite” della Staria potrebbe aiutare, insieme a pompe di calore evolute e gestione termica della batteria.

E la vita a bordo? Se Hyundai trasferirà sul modello elettrico i punti forti dell’attuale Staria, ci aspettiamo sedili scorrevoli, piani piatti, prese diffuse, infotainment connesso, ADAS di livello alto (oggi il marchio offre Highway Driving Assist, Blind-Spot View Monitor e altri sistemi già certificati su modelli europei). Per flotte e NCC, contano anche costi d’esercizio e pianificazione delle ricariche: qui la trasparenza sui consumi WLTP e sui tempi reali farà la differenza.

Un ultimo pensiero dal campo. Ho visto minivan trasformare trasferte in piccole ritualità: caffè caldo accanto alla colonnina, bambini che colorano al tavolino pieghevole, adulti che finalmente non litigano per le valigie. Se davvero la Staria EV salirà sul palco di Bruxelles nel 2026, non sarà solo un’altra novità. Sarà una domanda aperta: quanto vale, oggi, viaggiare con spazio, silenzio e coscienza pulita?