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Auto

Guida ai SUV elettrici: tutto quello che devi sapere prima dell’acquisto

Published by
Silvia Petetti

Il mercato dei SUV elettrici sta vivendo una vera e propria rivoluzione nel 2025, con oltre 520.000 immatricolazioni nel primo semestre e una crescita che sembra inarrestabile grazie all’arrivo di modelli sempre più performanti e accessibili.

La scelta di un veicolo a basse emissioni rappresenta oggi non solo una decisione ecologica, ma anche economica, considerando gli incentivi governativi (arrivati anche a 11.000 euro) e i costi di gestione notevolmente inferiori rispetto ai tradizionali motori termici.

Questa guida completa ti accompagnerà attraverso tutti gli aspetti fondamentali da valutare prima dell’acquisto, dall’autonomia delle batterie ai tempi di ricarica, passando per i costi reali di manutenzione e le differenze tra le varie tecnologie disponibili sul mercato.

Quanto costa davvero un SUV elettrico?

L’acquisto di SUV elettrici richiede un investimento iniziale mediamente superiore del 20-30% rispetto a un equivalente modello termico, ma l’analisi del costo totale di proprietà (TCO) rivela come questa differenza venga ammortizzata in 3-4 anni grazie ai minori costi di esercizio, che includono risparmio sul carburante, manutenzione ridotta ed esenzioni fiscali.

I costi di ricarica rappresentano uno dei vantaggi più significativi: ricaricare a casa costa tra 0,13 e 0,17 euro per kWh, traducendosi in una spesa di soli 3-5 euro per 100 chilometri, mentre alle colonnine pubbliche si sale a 11-18 euro per 100 km con tariffe che variano da 0,50 a 0,90 euro/kWh in base alla velocità di ricarica, comunque inferiori ai 15-20 euro necessari per percorrere la stessa distanza con un SUV diesel o benzina.

La manutenzione ordinaria costa in media il 42% in meno rispetto ai veicoli tradizionali, con tagliandi che vanno dai 50 ai 300 euro ogni 30.000 km o 2 anni, mentre vantaggi aggiuntivi includono l’esenzione dal bollo auto per 5 anni in molte regioni italiane, parcheggi gratuiti o agevolati nelle aree urbane e l’accesso libero alle Zone a Traffico Limitato, rendendo il SUV elettrico particolarmente conveniente per chi vive o lavora in città.

Incentivi e bonus 2025

Il governo italiano ha stanziato 1,2 miliardi di euro derivanti dalla revisione del PNRR per incentivare l’acquisto di veicoli Full Electric, con un sistema di bonus che privilegia le famiglie con redditi medio-bassi e prevede contributi fino a 11.000 euro per chi ha un ISEE inferiore a 30.000 euro e fino a 9.000 euro per ISEE tra 30.000 e 40.000 euro.

Per accedere agli incentivi sarà necessario rottamare un veicolo Euro 3 o Euro 4, acquistare un’auto 100% elettrica (sono escluse le ibride e Plug-in Hybrid) e mantenere il veicolo per almeno 12 mesi, con particolare attenzione alle aree urbane ad alta densità abitativa dove si concentreranno le agevolazioni, mentre le microimprese attive nel trasporto merci possono ottenere contributi pari al 30% del valore del veicolo fino a 20.000 euro.

A livello europeo il panorama è variegato: la Francia offre bonus da 3.100 a 4.200 euro in base al reddito, i Paesi Bassi mantengono 2.950 euro di incentivo ma introducono il pagamento del 25% delle tasse, mentre la Norvegia, leader nell’elettrificazione con l’88% di auto nuove elettriche, punta su un ecosistema di agevolazioni che include esenzione IVA fino a 44.000 euro, pedaggi ridotti del 70% e parcheggi gratuiti.

Autonomia e ricarica: tutto quello che devi sapere prima di scegliere

L’autonomia reale dei SUV elettrici moderni varia significativamente in base a diversi fattori: i modelli attuali offrono percorrenze WLTP tra 350 e 600 km, ma nell’uso quotidiano questi valori si riducono del 15-25% a causa di temperatura esterna, stile di guida, utilizzo del climatizzatore e velocità di percorrenza, con le batterie da 50-60 kWh adatte all’uso urbano e quelle da 70-80 kWh ideali per chi percorre oltre 20.000 km annui.

I tempi di ricarica dipendono dalla potenza disponibile e dal tipo di colonnina: la ricarica domestica con wallbox da 7,4 kW richiede 8-10 ore per una carica completa ma costa solo 15-20 euro, le colonnine AC pubbliche fino a 22 kW permettono ricariche in 3-4 ore, mentre le stazioni DC fast charging da 50-150 kW consentono di recuperare l’80% dell’autonomia in 20-40 minuti, con i sistemi più avanzati a 800V che riducono ulteriormente i tempi.

La rete di ricarica italiana conta oltre 40.000 punti di ricarica pubblici in crescita del 35% annuo, con una maggiore concentrazione nelle regioni del Nord e lungo le autostrade principali, mentre app come Nextcharge, PlugShare e i sistemi di navigazione integrati permettono di pianificare i viaggi identificando le colonnine disponibili, i prezzi e i tempi di attesa, rendendo sempre più semplice la gestione dell’autonomia anche nei viaggi lunghi.

Manutenzione e durata delle batterie

Le batterie agli ioni di litio dei SUV elettrici sono progettate per durare tra 1.000 e 1.500 cicli di ricarica completi, equivalenti a 300.000-450.000 chilometri di percorrenza, con una garanzia standard di 8 anni o 160.000 km che assicura il mantenimento di almeno il 70% della capacità originale, mentre studi recenti mostrano che dopo 193.000 km molte batterie conservano ancora il 75% della loro efficienza iniziale.

La manutenzione ordinaria di un SUV elettrico è notevolmente semplificata rispetto ai veicoli tradizionali: non servono cambi olio, sostituzioni di filtri aria/carburante, cinghie di distribuzione o frizione, con tagliandi che costano mediamente 100-300 euro e si limitano al controllo di batteria, liquido raffreddamento, pastiglie freni (che durano il doppio grazie alla frenata rigenerativa), pneumatici e aggiornamenti software, generando un risparmio del 42% sui costi di manutenzione nei primi 6 anni.

Per massimizzare la durata della batteria è fondamentale seguire alcune best practice: mantenere il livello di carica tra il 20% e l’80% nell’uso quotidiano, privilegiare la ricarica lenta domestica rispetto a quella rapida (da usare solo in viaggio), evitare di lasciare l’auto ferma con batteria completamente carica o scarica per lunghi periodi, parcheggiare in luoghi ombreggiati d’estate e al coperto d’inverno, con temperature ideali tra 15 e 25 gradi che preservano l’efficienza degli accumulatori.

SUV elettrico o ibrido?

La scelta tra SUV Full Electric e Full Hybrid dipende principalmente dal tipo di utilizzo: i modelli completamente elettrici sono ideali per chi percorre meno di 300 km al giorno, ha accesso a ricarica domestica o sul posto di lavoro e desidera basse emissioni locali, massima silenziosità, costi di gestione minimi e accesso illimitato alle ZTL urbane, mentre richiedono pianificazione per i viaggi lunghi e un investimento iniziale maggiore.

I SUV Full Hybrid rappresentano la soluzione ottimale per chi non può o non vuole dipendere dalla ricarica elettrica: offrono autonomie superiori ai 1.000 km, rifornimento tradizionale in pochi minuti, nessuna ansia da autonomia e un prezzo d’acquisto inferiore, ma comportano consumi ed emissioni superiori in città, costi di manutenzione più elevati per la doppia motorizzazione e benefici fiscali limitati, risultando particolarmente adatti per chi percorre molti chilometri annui o viaggia frequentemente su lunghe distanze.

Nel panorama Lexus, la tecnologia Full Hybrid non richiede ricarica dalla presa e si ricarica automaticamente durante la guida, mentre per chi desidera il massimo dell’efficienza il brand offre anche soluzioni Full Electric combinano prestazioni elevate, guida a basse emissioni e la qualità costruttiva degli esperti artigiani Takumi, rappresentando l’evoluzione naturale per chi vuole abbracciare completamente la mobilità sostenibile senza rinunciare al comfort e alla raffinatezza tipici del marchio giapponese.

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