Arrivano ancora accuse a Marc Marquez a causa dei contrasti nati con Valentino Rossi nel campionato 2015. Escono fuori parole forti.
Valentino Rossi e Marc Marquez sportivamente si sono odiati e oggi non si stimano. Un vero peccato perché, pur non giocandosi mai un mondiale tra loro, avrebbe potuto scrivere pagine di motociclismo epiche. L’ex centauro della Honda, oggi in Ducati, ammirava in una prima fase il numero 46. Proprio questa esigenza di emularlo lo portò allo scontro. Non c’era alcun timore reverenziale e i soliti mind game del Dottore non funzionarono. Le prime sfide tra loro furono spettacolari, ma in Argentina e in Olanda nel 2025 si ruppe qualcosa. Marc non si poteva capacitare come un trentaseienne ancora riuscisse a tenere testa a una nuova generazione di fenomeni.
Lo spagnolo della HRC si inserì nella sfida tra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. L’apice si raggiunse con le provocazioni in Malesia che portarono al fallo di reazione del numero 46. Un calcio di frustrazione che sbilanciò Marquez che piombò a terra. Non arrivò la squalifica, ma la penalità nella tappa decisiva di Valencia. Nell’ultimo atto Marc riuscì a proteggere Jorge Lorenzo, preferendo non superarlo. Una sua scelta e un suo diritto che scatenò polemiche infinite. A distanza di 10 anni, con un Marc vicino ai 9 mondiali di Rossi, si torna a parlare di quella pagina buia del motociclismo.
“La stagione 2015 ha cambiato tutto. Marc Marquez ha mancato di rispetto al motociclismo. Quella stagione lo ha squalificato come uomo – ha annunciato il commentare che affiancava Guida Meda in cabina – Anche io ero un suo tifoso. Anzi, per la verità lo preferivo a Valentino, anche se qualcuno pensa il contrario. Mi piaceva tantissimo che questo giovane fosse arrivato in MotoGP e avesse messo tutti in riga con il suo talento incredibile. E questo gli rimane, impossibile non riconoscerlo. Ma l’uomo Marquez ha perso tantissimo. Ci credo che lo fischiano, basterebbe chiedere scusa, anche a 10 anni di distanza. Scusa al motociclismo e ai suoi tifosi”.
“Era stato in testa dalla prima alla penultima gara. Lorenzo vinse più gare, ma Rossi fu più costante. Il calcio di Valentino? Non è mai stato un calcio. Nemmeno la Dorna lo ha considerato tale. Non è umanamente possibile spingere via una moto da 150 chili, mentre sta andando, anche se piano”, ha assicurato Reggiani.
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